P.s. Una buona notizia, nella conversione di uno dei decreti del governo Conte&Casalino sarebbe stata cancellata quella norma assurda che allungava di due anni la possibilità di accertare i redditi del 2015.
Il 25 marzo al Corriere della sera, il nuovo capo dell’agenzia delle entrate, Ernesto Ruffini, la difendeva dicendo che “l’obiettivo è tutelare i contribuenti colpiti da una tragedia”. Siamo molto felici che lo Stato e l’Agenzia di Ruffini non ci vogliano tutelare più.
Nicola Porro per Il Giornale, 12 aprile 2020