Il clima di alta tensione tra Israele e la Striscia di Gaza si è trasformato in guerra. Nella mattinata di oggi è partito un maxi-attacco a sorpresa dei miliziani i Hamas: migliaia di missili lanciati e irruzioni militari, bilancio provvisorio di 22 morti, oltre 700 feriti e circa 30 ostaggi. “Siamo in stato di guerra”, la conferma del premier Netanyahu, che ha ordinato in risposta un attacco aereo. Ma c’è anche un aspetto da prendere in considerazione: il flop del Mossad, l’agenzia di servizi segreti più importante al mondo.
L’operazione di Hamas nel cinquantesimo anniversario della guerra dello Yom Kippur è stata pianificata nel dettaglio, un progetto imbastito diverso tempo fa e portato a termine senza criticità. Come ha fatto il Mossad a lasciarsi sfuggire tutto questo? Questa la domanda che sempre più utenti in rete si stanno ponendo di fronte alle terribili immagini che arrivano da Israele. L’attività dell’intelligence israeliana è nota per la sua sofisticatezza e il monitoraggio di Hamas è il compito più importante: centinaia di informatori, agenti sotto copertura, carceri sotto controllo sono solo alcune delle armi a disposizione dei servizi segreti. Inoltre, l’industria israeliana delle tecnologie di sorveglianza, come evidenziato dallo scandalo spyware Pegasus, è tra le più avanzate al mondo. Nonostante ciò, Hamas non ha incontrato la minima difficoltà nella sua azione violenta.
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Certo, i miliziani sono diventati molto più abili nell’adattarsi alle sfide militari, ma nessuno avrebbe mai immaginato un fallimento simile del Mossad. Nessuna allerta durante la pianificazione, i preparativi e nemmeno nel corso dell’avvicinamento alle aree di confine sorvegliate da pattuglie, telecamere, sensori di movimento del suolo e mini-cannoni telecomandati. Come evidenziato dal Guardian, gli incidenti che hanno coinvolto Hamas negli ultimi mesi non sono stati identificati dalle forze di difesa e dalle agenzie di intelligence israeliane come parte di una preparazione alla guerra lanciata nelle scorse ore.
“Tutta Israele si chiede: dov’è l’IDF, dov’è la polizia, dov’è la sicurezza? È un fallimento colossale; le gerarchie hanno semplicemente fallito, con vaste conseguenze”, le parole di Eli Maron, ex capo della marina israeliana, in diretta televisiva. Sui social media, i leader israeliani e i servizi di intelligence sono stati apertamente criticati e c’è chi chiede il conto per quanto accaduto. Una cosa è certa: il 7 ottobre del 2023 verrà ricordato come il giorno del più grande disastro nella storia del Mossad.
Massimo Balsamo, 7 ottobre 2023