Il podcast di Sallusti

Il grande inciucio della sinistra (e l’Unità di carta)

Il podcast di Alessandro Sallusti del 17 maggio 2023

sallusti 17 mag

L’Unità è tornata in edicola. Bentornata Unità. Dopo un lungo e tormentato stop, l’Unità, il quotidiano storico del Pci fondato 100 anni fa da Antonio Gramsci, è tornata ieri in edicola con direttore Piero Sansonetti che in quel giornale cominciò a lavorare nel 1975.

Difficile risuscitare i morti, comunque auguri ai colleghi. Già, l’Unità che nel nome ha una speranza, che però oggi è uno ossimoro, cioè una contraddizione in termini, perché nulla è diviso quanto lo sia la sinistra italiana. Ora chiariamo, tutti i partiti sono divisi in anime correnti in lotta tra di loro, ma soltanto il Pd non è mai riuscito a trovare un punto di sintesi da quando nel 2007 nacque per fusione in laboratorio (oggi diremo per fecondazione assistita o, se volete, per utero in affitto) tra il Pds, cioè l’ex Pci, e la Margherita, l’ex Dc.

Fu insomma il disperato tentativo di arginare il berlusconismo, e lì c’è il suo peccato originale: cioè pensare che due culture che si erano date battaglia per un secolo, quella social comunista e quella cattolica popolare, potessero rappresentare una solida alternativa di governo alle destre e ai liberali. Scusate la semplificazione, ma è come se a un certo punto Lazio e Roma, per non retrocedere, decidessero di unirsi in un’unica squadra, non potrebbe mai funzionare. Ma non solo, mentre i partiti del centrodestra hanno prosperato attorno a leader forti e popolari, prima Berlusconi, poi Salvini e infine Giorgia Meloni, il Pd si è sempre messo nelle mani di grigi figure, scelti non tanto per la loro forza, ma semmai per la loro sostanziale debolezza.

Mi chiedo come si possa immaginare che da quelle parti torni l’Unità, non quella cartacea, quella politica. Oggi la sinistra è una cozzaglia di persone e progetti politici tenuti insieme con lo scotch. Dopo aver vagheggiato una corsa solitaria, anche la Sclain, ultima arrivata alla guida del Pd, il preso atto dei risultati elettorali già invoca a cordico i grillini di Conte e i social democratici di Renzi. Come dire, ci risiamo con il grande inciucio che nella storia elettorale ha funzionato una sola volta, per un pelo e per un brevissimo periodo, con Romano Prodi nel 2006 e il suo ulivo. Niente, questi insistono, ma c’è da scommetterci.

L’unica Unità che ritroveranno sarà quella di Piero Sansonetti ogni mattina in edicola.

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