Caso Germania: il Green Pass ha fatto “flop” (o gefloppt)
Vediamo ora invece cosa è successo in Germania, dove a giugno l’allora ministro della Sanità, Jens Spahn, annuncia che la Germania lancerà un certificato di immunità digitale “CovPass” entro la fine di giugno [7], rendendo più facile dimostrare in modo definitivo che una persona è stata completamente vaccinata. Le persone che lo avranno saranno esentate da molte restrizioni in Germania: in particolare di viaggio, qualcosa che è molto rilevante in tutta Europa prima del periodo delle vacanze estive.
Dal 23 agosto, la Germania ha (re)introdotto un sistema 2G e 3G [8, 10], creando una divisione tra persone testate (3G) e persone vaccinate o guarite (2G). L’ingresso ai luoghi pubblici è, in pratica, limitato se una persona non può fornire la verifica del proprio stato 2G o 3G. A Berlino, Brandeberg, Sassonia e Amburgo, gli imprenditori potevano consentire l’ingresso agli utenti 2G o 3G su base volontaria. Ciò includeva ristoranti, zoo, casinò, impianti sportivi e vari altri spazi ricreativi. Si noti che le persone vaccinate e guarite possono stare senza mascherina nei luoghi permessi solo ai 2G.
Più di recente, nei luoghi dove era obbligatoria la regola delle 3G (non molto dissimile dal nostro green pass), si è passati alla regola 3G plus [9]. Cosa cambia? Per ottenere il certificato verde – se non si è vaccinati o guariti – non basta più il tampone rapido ma serve obbligatoriamente il tampone molecolare. Questo riguarda, ad esempio, gli eventi sportivi o culturali. Nelle discoteche e nei locali notturni, invece, si valuta l’introduzione della regola delle 2G: in pratica, entra solo chi è vaccinato o guarito.
Percentuale della popolazione pienamente vaccinata contro il Covid-19 in Germania e in Spagna a confronto. Anche in Germania il Green Pass pare aver frenato la vaccinazione. (fonte: Our World in Data)
Come si vede dalla figura, curiosamente proprio dalla fine di giugno – quando viene lanciato il Green Pass tedesco – la curva delle vaccinazioni in quel paese si separa dal benchmark. E di certo le cose non vanno meglio dopo, a partire da fine agosto, quando viene reintrodotto il sistema 3G – 2G: il divario infatti si allarga. Naturalmente, ormai lo avete capito: si tratta sempre di una coincidenza, che (assolutamente per caso, come sicuramente sosterrà ancora qualcuno) pare verificarsi ogni volta che alla gente viene dato un senso di perdita della libertà. In questo caso, però la cosa è stata ancora più clamorosa perché la curva delle vaccinazioni tedesca, in precedenza, stava crescendo addirittura più rapidamente di quella spagnola, ovvero del benchmark senza Green Pass. Insomma, un disastro.
Caso Belgio: paese super vaccinato senza Green Pass
Dunque, per quanto abbiamo visto il Green Pass non pare avere portato alcuna fortuna ai grandi Paesi europei che l’hanno adottato. D’altra parte, la Spagna non è l’unico paese senza Green Pass ad avere ottenuto una ottima percentuale di vaccinazioni anti-Covid. Infatti, in Belgio il Green pass non è richiesto da nessuna parte, nemmeno nei trasporti [3]. Esiste soltanto l’obbligo della mascherina nei ristoranti, nei negozi e per chi lavora nel settore dell’accoglienza. L’unica cosa che gli somiglia è il “Covid safe ticket” (con cui si dimostra di essere vaccinati o guariti oppure testati, con esito negativo, con test molecolari) unicamente per gli eventi con oltre 1.500 persone. Il Covid Safe Ticket è stato esteso agli eventi indoor di 1.500 persone o più dal 1° settembre [11].
Dal 1° ottobre, però, i residenti di Bruxelles sono tenuti a mostrare il proprio pass sanitario nei bar, ristoranti e fitness club, nonché alle fiere per dimostrare di essere stati vaccinati o di essere risultati negativi di recente al Covid-19 [11]. Come si vede dalla figura, il Belgio ha raggiunto l’elevata percentuale di vaccinazione senza il Green Pass. Dalla sua introduzione al 1° ottobre non ha tratto alcun vantaggio, come si può vedere dall’andamento della curva perfettamente imperturbato prima e dopo tale data.
Percentuale della popolazione pienamente vaccinata contro il Covid-19 in Spagna e in Belgio a confronto. Due Paesi che mostrano il grande successo della vaccinazione senza Green Pass. (fonte: Our World in Data)
Dunque, forse starà iniziando a insinuarsi, in qualcuno di voi, il dubbio sull’utilità del Green Pass nello spingere la gente a vaccinarsi. Vi starete forse chiedendo: come può una strategia “spontanea” (e diciamo pure coercitiva) come il Green Pass funzionare peggio di una strategia “spontanea” in cui si dà fiducia alle persone? Penserete forse che noi siamo il Paese più vaccinato d’Europa o quasi, come vi raccontano con disinvoltura i “racconta-frottole” televisivi (gli stessi che da mesi vagheggiano un’immunità di gregge che qualsiasi scienziato serio sa non essere possibile con i vaccini anti-Covid attuali).
Sono più vaccinati i grandi paesi d’Europa con il Green Pass?
Dispiace dovervi dare una cocente delusione e riportarvi bruscamente con i piedi per terra, ma le cose non stanno esattamente così, come potete vedere dalla figura che segue. Essa mostra, oltre all’andamento delle vaccinazioni nei Paesi fin qui considerati, anche quello in Grecia, altro paese con il Green Pass [3]. Infatti, dal 13 settembre il Green pass in Grecia è obbligatorio per attività e locali come bar e ristoranti; non basta il tampone negativo. L’obbligo vale anche sui treni a lunga percorrenza e nei teatri. In ambito lavorativo, che si tratti di pubblico o privato, chi non è vaccinato è obbligato a un doppio tampone settimanale, da fare a proprie spese.
Percentuale della popolazione pienamente vaccinata contro il Covid-19 a confronto nei vari paesi considerati finora, con l’aggiunta della Grecia, altro paese con il Green Pass. (fonte: Our World in Data)
Il grafico mostra che l’Italia ha fatto sì meglio di Francia, Germania e Grecia come percentuale di vaccinati, ma tutti e quattro questi paesi con il Green Pass sono riusciti a fare peggio dei due paesi senza Green Pass.