Il green punisce polizia e carabinieri: agenti in guerra contro l’Area C

A Milano sale il prezzo per entrare in centro. Forze dell’ordine sul piede di guerra: “Ci costa come un’ora di lavoro”

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polizia carabinieri

Facile aumentare il costo del ticket per entrare in area B o C. Basta un tratto di penna, una delibera di giunta, un po’ di dibattiti in Consiglio Comunale e il gioco è fatto. Il problema è che quando si vieta l’ingresso in città alle auto “inquinanti” o si alza da 5 a 7,5 euro il costo del biglietto per l’area C, magari si fa un favore all’ambiente ma a rimetterci sono le fasce “deboli” della popolazione. Chi non può comprarsi un’auto nuova, ad esempio. Ma anche i tutori dell’ordine, le cui caserme o commissariati sono in gran numero in centro città e spesso per raggiungerli non possono usufruire dei mezzi di superficie (tram e metro) a causa di turni di servizio che finiscono ad orari improbabili.

Sul costo dell’area C da giorni è in corso una sorta di braccio di ferro tra Palazzo Marino e i sindacati di Carabinieri e polizia. “Il sindaco di Milano chiede più poliziotti, l’Fsp Polizia di Stato, primo sindacato milanese, da sempre ha fatto le stesse richieste del sindaco Sala”, dice da giorni Pasquale Griesi, segretario della Lombardia e coordinatore nazionale reparti mobili della Fsp Polizia di Stato. Il sindacalista si chiede se per caso “al sindaco serva qualche pagante in più per far fare cassa al Comune”.

Griesi ricorda che “l’ingresso in città di 7.50 euro è esattamente il valore di un’ora di lavoro di un uomo in uniforme”. La stessa stortura denunciata anche dalla segreteria provinciale del Nuovo Sindacato Carabinieri (Nsc) in un comunicato di fuoco. Durante una delle ultime assemblee del consiglio comunale di Milano, spiegano, “è stata respinta la proposta di inserire le targhe dei veicoli privati in uso agli appartamenti alle forze di polizia tra quelle beneficiarie della deroga al pagamento del ticket per l’ingresso in Area C a Milano”. Nisba. Dal 30 ottobre 2,50 euro in più al giorno per tutte le divise costrette a raggiungere il centro città in auto.

“Il danno, per le tasche di quei lavoratori provenienti da zone poco o nulla servite dal trasporto pubblico, è ovvio – scrive Nsc – Il reddito percepito da un operatore di polizia o da un qualsiasi lavoratore del settore pubblico è lontano anni luce dal consentire una dignitosa sistemazione alloggiativa a ridosso della famigerata Area C, figurarsi al suo interno! La quasi totalità degli Operatori di Polizia impiegati nelle caserme insistenti in quest’Area, e in generale a Milano, vivono di fatto in altri comuni e sono quindi costretti a percorrere quotidianamente, con la propria autovettura, distanze considerevoli anche in ragione degli imprevedibili orari di servizio che, spesso, non consentono di sfruttare il servizio di trasporto pubblico, soprattutto negli orari serali e notturni”. Senza dimenticare che da ottobre “tutti i possessori di veicoli Euro 4 e 5 a gasolio non potranno più fare ingresso all’interno dell’Area B”. Oltre al danno, la beffa.

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