Politica

Il grillini si sono mangiati la scatoletta di tonno - Seconda parte

Virginia Raggi è tra i leader del M5s quella che ha avuto il miglior risultato elettorale, confermando che la “rivoluzione grillina” ha fatto del bene a molti: uno steward dello stadio San Paolo (allora non era ancora intestato a Maradona) diventa ministro, un ignoto avvocato diventa premier, un’assistente di un Caf piemontese diventa viceministro alle Finanze. E una praticante avvocato sindaco di Roma. E oggi si accontenta dello stipendio di consigliere comunale, meglio che niente. L’ascensore sociale con M5s ha funzionato. Per loro.

Tutti gli altri si sono accorti che dopo aver aperto la scatola del tonno – per riproporre una mediocre metafora del comico leader – i grillini hanno mangiato e mangiano con gusto, dovunque abbiano potuto farlo, senza creare mense per i cittadini. Già, i cittadini, quelli che “non sono mandrie da portare al pascolo” come ha commentato la sindaca di Roma dopo la disfatta, ma che vorrebbero non trovarsi a vivere a fianco di cinghiali al pascolo, sotto casa. Già, i cittadini, quelli che non vorrebbero trovarsi nei bus a combustione totale, quelli che vorrebbero strade senza buche, quelli che si accontenterebbero di vedere i rifiuti rimossi regolarmente dai cassonetti.

Di novità politiche così, ne abbiamo già viste abbastanza. Cambiamo capitolo. Solo l’idea di allearsi con i resti di questo “nuovo” dovrebbe produrre orticaria, invece c’è chi progetta alleanze, perché anche il 5% in politica è buono, anche se è vecchio, e anche se serve solo alla carriera degli “insoliti ignoti”.

Antonio Mastrapasqua, 6 ottobre 2021

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