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Il karaoke Salvini-Meloni? Di indegno c’è solo chi specula sui morti

La festa privata del leader della Lega al centro delle polemiche. Il Pd: “Disumanità e cinismo”

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Le parole sono pietre, ma sono anche dei boomerang che si ritorcono su chi le ha lanciate se solo si passa a riflettere razionalmente sulla realtà effettuale delle cose. Simona Malpezzi, capogruppo del Partito Democratico, al Senato, ha detto che i leader del centrodestra hanno mostrato “disumanità e cinismo” per essersi ritrovati venerdì sera a festeggiare il cinquantesimo compleanno di Matteo Salvini. Quasi che questa pausa, fra l’altro sobria, avesse impedito al governo di fare il suo dovere che non è quello di piangere le vittime (a ciò ci pensa la coscienza individuale di ciascuno) ma di dare risposte immediate e concrete, realistiche, affinché si evitino, nei limiti del possibile, simili tragedie in futuro.

Il karaoke Salvini-Meloni e le polemiche

Il refrain che accosta il non accostabile, cioè il pubblico e il privato, è poi ritornato, pappagallescamente, nelle dichiarazioni di non pochi esponenti di sinistra. Tanto da far sospettare che ciò che a loro rodeva, e che è l’unico significato pubblico di quella festa privata, è che i leader del centrodestra non sono affatto “fratelli coltelli” come la retorica della sinistra ama dipingerli. Ritornando alla indegna affermazione della Malpezzi, è da chiedersi se disumano e cinico non sia forse speculare così sfacciatamente sulle vittime di Cutro e sul dolore dei loro familiari convocando una manifestazione nella località calabrese che di costruttivo non proponeva nulla?

Si può inscenare una pantomima di tal fatta, con tanto di inquietanti peluches buttati a mare e la lugubre sfilata di personaggi poco raccomandabili con l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano (ovviamente non è mancata nemmeno l’intonazione di Bella ciao)? Si può avere come unico obiettivo (senza riuscirci) quello di mettere il bastone delle ruote al governo, che fra l’altro proprio in quelle ore era impegnato in una gigantesca operazione di salvataggio di altri profughi che vagavano nel Mediterraneo su imbarcazioni di fortuna? E non è cinico non indicare una, una sola, soluzione positiva, come sarebbe compito di una opposizione democratica, per provare a risolvere un problema epocale che non è ormai solamente più italiano?

Il cinismo della sinistra

Non è cinico provare (senza riuscirci) a delegittimare un governo come l’attuale che sta riuscendo, fra mille difficoltà, a portare il problema italiano sui tavoli europei proprio mentre l’Europa (anche quella extracomunitaria britannica) si sta rendendo consapevole che quello dell’immigrazione è un problema di tutti e non solo italiano? E non è cinico indicare come soluzione l’accoglienza indiscriminata sul nostro suolo di tutti, a prescindere, e fra l’altro senza essere spesso in grado di garantire loro le condizioni minime di sopravvivenza e dignità?

La sinistra del dopo non si è fatta mai problema, abbandonando “disumanamente” alla delinquenza e alla precarietà quegli immigrati che aveva “umanamente” accolto. Mostrando appunto come quell’accoglienza indiscriminata era strumentale e ideologica. Fariseismo allo stato puro, non altro.

Corrado Ocone, 12 marzo 2023