Cronaca

Il killer è trans e non c’è Trump: i giornali insabbiano la strage

Audrey Hale ha ammazzato adulti e bambini in una scuola. Si definiva “trans”, ma dai titoli il dettaglio scompare

La stampa di sinistra è insuperabile a mentire, a manipolare e ne abbiamo avuto conferma col video del ministro Lollobrigida, che poi ha pubblicato la versione non tagliata ad arte dalla crew di Formigli. Sputtanandoli, ma che gli fa? Una stampa (di sinistra) che crea un cialtrone, e ci andiamo leggeri, ci andiamo di garantismo purissimo, come Soumahoro e se ne vanta, e non chiede scusa, e non va a nascondersi, non teme niente.

E ogni giorno c’è almeno un nuovo esempio della miseria di questa informazione che ormai non si dà più pena residua di informare: sforma, distorce, copre, insomma indulge alla propaganda miserabile. Visto col Covid, visto coi migranti, con l’Europa, con l’utero postal market, con il business transgender che è quello che ci interessa qui ed ora. Avrete tutti seguito, magari distrattamente, la vicenda della ex studentessa americana Audrey Hale, ventottenne che ha fatto una strage a Nashville facendo fuori sei persone in una scuola, tra cui tre alunni di 9 anni. Un’azione delirante, da commando, lei che munita di mappe della struttura penetra con due fucili semiautomatici e un revolver e comincia il fuoco infernale, durato un quarto d’ora, attraverso una porta laterale. E non le basta, vuole una seconda strage ma arriva un plotone di 5 agenti speciali che la fanno secca sul posto, in un atrio al secondo piano.

Ne scaturisce la solita polemica sulle armi facili in America, l’inevitabile processo all’Occidente bianco e cristiano, anche il presidente Biden come al solito si batte il petto, o più sotto, e dice così non si può andare avanti.

Notizie incomplete

L’Occidente in effetti di motivi per processarsi ne ha. Ma sono quelli contrari. La ragazza Audrey, grafica freelance, si considerava una trans; l’unica a scriverlo, ma col pennino strizzato, è Repubblica: “Hale si identificava come transgender e gli inquirenti non escludono che questo possa avere qualche collegamento con l’accaduto. Ha lasciato un manifesto sui cui contenuti per ora gli investigatori non si sono sbilanciati”. Non escludono? Una riga, non di più, mentre la ragione e la chiave di lettura della strage stanno precisamente qui. La killer aveva studiato nella stessa scuola, gestita da una chiesa, la Covenant School, accumulando rancori degenerati in furori; il suo stato, il Tennessee, ha vietato gli interventi di transizione sui bambini, il che andrebbe approfondito in senso psichiatrico: una vendetta contro la politica o contro quello che aveva subito lei? Comunque il punto fondamentale di questa storia viene tranquillamente omesso, insabbiato: quasi all’unanimità l’informazione mainstream di servizio fa finta di niente. Finora, poi è chiaro che dovranno occuparsene: lo faranno per dire che no, la problematica transgender non c’entra e chi la insinua è un fobico, uno che odia l’umanità, uno che criminalizza l’utero in affitto che è un “gesto d’amore”.

Così si pratica l’informazione, perdio! La completezza innanzitutto: l’elenco delle altre stragi, tutte da attribuire ai maschi bianchi cattolici conservatori, tutte da infilare nel gran calderone genderfluid BLM antifà antiarmi. Solo da una parte, però. La trans Audrey è entrata a scuola, la sua vecchia scuola, in tenuta militare e con un cappelletto rosso, si è messa a sparare, ha praticato la sua giustizia: si amputa il sussunto, o nesso causale, e si punta su America violenta e se mai cristiana. Le vittime diventano carnefici, i carnefici vittime nel solito ribaltamento della realtà e della verità.

Morti per cause improvvise

E non ci sono difese, questo è lo stato dell’arte, questo il processo che ogni giorno subiamo. Se si pensa che ancora oggi ci sentiamo dire, ci obbligano a leggere che i vaccini hanno salvato l’umanità, che i dieci o cento morti quotidiani “per cause improvvise” non rilevano, se un musicista di qualche notorietà nel circuito indipendente cade folgorato a 54 anni, nessuna patologia nota, nessuno osa buttare là una domanda su eventuali correlazioni e si preferisce parlare degli anni Novanta, del rock alternativo, dei dischi del suo gruppo, i cronisti generalisti e sanitari che si censurano diventando tutti critici musicali. Pfizer ha pagato istituzioni e singoli per fargli propagandare i sieri? Eh, che sarà mai, siamo uomini di mondo. Notori farabutti passano da umanitari, da altruisti? Così vanno le cose, così debbono andare.

Mondo alla rovescia

Siamo al Pandemonio che significa mondo alla rovescia: Il Pd, partito della Sinistra globalista, ha definitivamente mollato i poveracci ai loro guai schierandosi a favore dell’utero in leasing, della tratta umana, degli scafisti, delle Ong che ci trafficano, dell’invasione organizzata, degli anarcoidi terroristi, dei parassiti sociali, dei terroristi climatici, dei fondamentalisti alimentari, dell’Europa destabilizzatrice, della censura culturale, delle rapinatrici rom incinte e un giudice ha sentenziato: se una ruba per vivere non è perseguibile. Da questo processo la destra si sforza o finge di smarcarsi ma nei fatti resta dipendente, i suoi parvenu ne adottano il linguaggio castrante, gli atteggiamenti insulsi, angosciati alla prospettiva di non venire accettati. Tutto è rovesciato e in questo processo l’informazione che sforma e che capovolge è arma letale, strumento indispensabile.

Max Del Papa, 28 marzo 2023