Oggi c’è un’intervista a Michele Serra che non potete perdervi. Annalisa Cuzzocrea lo intervista e lui sostiene che “quelli di destra” si sarebbero inventati “i radical chic, un mito che non esiste per trovare un nemico”. Questo il senso del suo discorso.
Ma voi dovete leggere quello che l’intellettuale è riuscito a scerivere, io non so se l’ho capito bene ma l’ho letto due o tre volte. Testiale: “Non credo che l’imprenditore leghista, quando osserva dal suo Suv i migranti in bicicletta, sia sopraffatto dal senso di solidarietà”. Siccome Serra una volta mi disse “ah ma quanto siete volgari, quanto siete aggressivi voi di destra”, posso dirgli una cosa? Lo dico francamente: ma come caz** si permette? Sì, sono stato aggressivo. Ma come caz** si permette?
Che poi “un imprenditore leghista” è di per sé un archetipo non adeguato visto che i leghisti mi sembrano più operai. Vorrei inoltre segnalare a Serra che i Suv possono essere molto molto più economici delle vostre macchine elettriche che costano 50 mila euro e vengono pagate da tutti i contribuenti.
E poi: ma dove li vede i migranti in bicicletta? Io voglio sapere, Serra, ma dove cazz** li hai visti i migranti in bicicletta? Questa sarebbe una fotografia della realtà? In bicicletta i migranti non ci vanno, semmai fanno i rider a portare i pacchi a casa di Serra e dei suoi amici per far mangiare loro il sushi di sta minc***.
“Non credo che l’imprenditore leghista quando osserva dal suo Suv i migranti in bicicletta sia sopraffatto dal senso di solidarietà”. Ecco: questa è la sinistra radical chic. Quello che Serra sostiene sia una invenzione della destra, è proprio questa roba qui.
Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 28 maggio
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