Sia beninteso, chi scrive è un liberale e rifugge quindi da ogni estremismo o radicalismo. Che il “populismo di sinistra” sia in difficoltà ora un po’ ovunque nel mondo dovrebbe perciò farlo gioire. Purtroppo così non è, per due motivi: 1) perché la sinistra classica non sembra intenzionata a farsi carico delle sofferenze di quelle classi popolari che in parte avevano trovato nei “populisti” una valvola di sfogo; 2) perché questi partiti, ove più ove meno, sembrano oggi far proprio un altro radicalismo, che si presenta in vesti soft e “buoniste” ma è in verità il più estremo di tutti perché si propone addirittura di resettare e ridisegnare il mondo e l’essenza umana. Disarcionarlo non sarà facile.
Corrado Ocone, 6 maggio 2021