Il liberalismo non è fatto per pigri, per chi si aspetta la guida dagli altri per stare (illudendosi) al sicuro; o per chi crede che il processo possa interrompersi con l’avvento di un “ordine liberale”. Paternalismo e perfezionismo sono perciò i nemici più genuini del liberalismo. Viste le cose in quest’ottica, si capisce perché il liberalismo sia sempre “in crisi”, che viva continuamente una situazione in cui lo si dà al tramonto o addirittura per finito (se si sfogliano le pagine di molta letteratura europea politica fra le due guerre se ne ha subito contezza). Ciò che tramonta e finisce sono le sue forme, ma non l’idea che le sorregge. Perché, più o meno, essa coincide col motore che manda avanti la vita umana.
Corrado Ocone, 1° febbraio 2021