Commenti all'articolo Il lockdown sarà un’ammissione di fallimento

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Marco Caroti
Marco Caroti
12 Novembre 2020, 16:33 16:33

Caro Capezzone,la ammiro molto e se un giorno si candidasse alle elezioni io la votero’ di sicuro,sarebbe ora di mandare tutti a casa e cambiare tutto.

Alessandro
Alessandro
2 Novembre 2020, 23:08 23:08

Caro Capezzone,
Lei cita l’onestà intellettuale.
Io credo che per riconoscere di non avere ragione bisogna ragionare. All’opposto, se non si ragiona, si pensa di avere sempre ragione.

Davide V8
Davide V8
2 Novembre 2020, 21:48 21:48

Bravissimo Capezzone, ottimo articolo.
I dati sono molto chiari: Trump aveva ragione, ed i carcerieri torto.
Anche da un punto di vista sanitario, non solo economico.

Aldo
Aldo
2 Novembre 2020, 21:15 21:15

Cara Nella purtroppo non è una stupida battuta perke dall arresto domiciliare al confinamento coatto nelle case di riposo e al ghetto il passo sarà breve.ogni discriminazione per età sesso pelle e così via mina la libertà e apre la strada alla violenza alla prevaricazione al sopruso in nome di una falsa protezione sanitaria.
Se accettiamo questo teorema allora il sig Totò va confinato immediatamente in una clinica per obesi con obbligo di dimagrimento immediato in quanto studi scientifici hanno dimostrato ke il sovrappeso e un grave fattore di rischio per le complicanze da covid 19 e aumenta la mortalità del 30 %,QUINDI SUBITO RICOVERO COATTO PER LA SUA PROTEZIONE…….

..

Fabio da Roma
Fabio da Roma
2 Novembre 2020, 20:56 20:56

il lockdown c’è in tutta Europa, i falliti sono questi che protestano perché sono sciacalli

Paolo
Paolo
2 Novembre 2020, 19:54 19:54

MA COME COMBATTEVANO le PANDEMIE O SUGGERIVANO DI FARLO ALCUNI SECOLI FA i regnanti di allora… e chi “prevedeva” questa pandemia molto prima di Bill Gates… Vediamo: Le prime forme di profilassi furono avviate proprio con la peste ed è ben noto che fu Venezia a introdurre l’isolamento coatto dei malati, nell’isola del lazzaretto vecchio (1423), e la quarantena nell’isola del lazzaretto nuovo (1468) per tutti coloro che giungevano in laguna dalle zone esterne. E…Può essere significativo citare tre concetti utilizzati da Giovanni Filippo Ingrassia, importante medico palermitano del Cinquecento, nel suo Del pestifero & contagioso morbo (1576). La peste, secondo l’autore, doveva essere combattuta con “oro, fuoco e forca”. L’“oro” stava a indicare le ingenti quantità di denaro da investire per sostenere il blocco delle attività produttive in caso di pestilenza. Il “fuoco” serviva a bruciare e igienizzare tutte le proprietà degli appestati, che venivano considerate “pestilenziali”, cioè possibile fonte di contagio. Infine, la “forca” era necessaria per punire severamente chiunque trasgredisse alle disposizioni di isolamento e denuncia dei malati in caso di epidemia. Si tratta di concetti che, pur con le dovute differenze, valgono anche ai nostri giorni: per far fronte all’emergenza, infatti, servono sostegni economici, è necessario igienizzare luoghi e strutture e far rispettare rigidamente le nuove disposizioni sanitarie. Era il 1° novembre 2005 quando l’allora presidente… Leggi il resto »