Rassegna Stampa del Cameo

Il magico mondo di De Magistris e Orlando

Rassegna Stampa del Cameo

Lo confesso, i due dioscuri del Regno delle Due Sicilia, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando mi hanno spiazzato. Ma ancora di più mi hanno spiazzato le élite nostrane. Per la prima volta (formalmente) all’opposizione dalla fine della Seconda guerra mondiale, stanno perdendo la testa. Pur di liberarsi dei giallo verdi, e in particolare, di Matteo Salvini sul quale riversano le classiche 50 sfumature di odio, si fanno sciatte, puntando sui due dioscuri. Non ci posso credere.

Vivendo la politica come divertissement, trovo i due molto divertenti per come recitano (in termini politici sia chiaro), il ruolo di un’umanità alta e sofferta. Immagino che persino una santa come Madre Teresa di Calcutta avesse dei momenti in cui l’ironia faceva umilmente capolino nella sua anima pia. Per questi due mai una caduta di etica. Dev’essere una vita molto faticosa la loro, il livello d’attenzione per mantenere (24 H) la postura di difensore dell’etica dev’essere altissimo, paragonabile solo ai controllori di volo al Kennedy in una notte di neve.

L’innesco che li ha esaltati mi pare però molto debole. C’era un decreto sicurezza diventato legge, voluto dal Governo, votato dal Parlamento, controfirmato dal Presidente (questi aveva però messo per scritto alcune sue perplessità, nella lingua dei segni significa: ci pensano i nero togati della Consulta). Non c’era bisogno di inventarsi una strategia così chiassosa ed elettoralmente rischiosa (sapranno che fa il gioco di Luigi Di Maio e di Matteo Salvini?).

Incomprensibile quindi l’uscita di Orlando, così come quella di De Magistris, che addirittura aggiungeva un nuovo problema di tipo acquatico. Invita, per iscritto su carta intestata comunale, e al telefono, il comandante della nave Ong bloccata nelle acque maltesi, a puntare su Napoli ove lui, sarebbe andato di persona ad accoglierlo (sic!). Mi sfugge di quali mezzi navali può disporre il Comune di Napoli e con chi si schiererebbe la Guardia costiera di Danilo Toninelli. (Vorranno mica ripetere, nel magico golfo, la battaglia navale del 5 giugno 1284 durante i Vespri siciliani?)

Conoscendo vita, morte, miracoli dei due (a Orlando associo sempre la figura del mio mito, Giovanni Falcone) non sono per nulla stupito. L’aspetto invece che mi ha più colpito è l’aver dovuto prendere atto della miseria politica nella quale sono precipitati il Centro e la Sinistra.

Centro e Sinistra li lascino perdere, il Paese ha bisogno di un’opposizione di sinistra e di una di centro, ergo si sbrighino a prendere atto che è giunta l’ora della chiarezza e dell’execution. Le élite, la smettano di nascondersi dietro i soliti maggiordomi piazzati a Palazzo Chigi, si facciano il loro partito, quello della Nazione (Matteo Renzi & Silvio Berlusconi forniranno colonnelli e voti), scelgano come premier un giovane economista (gli schei sono l’unica cosa che vi eccita) dal curriculum impeccabile (su Twitter ne trovate un’infinità), abilissimi, oltre che nelle teorie economiche, pure nel chiacchiericcio politico, sia digitale che analogico. Dibattono, poi scoprono di aver sempre ragione.

E, ben separato da costoro, nasca un Partito di Sinistra vera, al limite da Marco Rizzo a Paolo Gentiloni, sotto la guida di Nicola Zingaretti che si dia l’obiettivo di sostituire, a fine legislatura i giallo verdi (sappiate che questi, di riffa o di raffa, rimarranno fino all’ultimo giorno utile).

Perché ricorrere a personaggi impropri come i due dioscuri? In questi anni di Ceo capitalism trionfante e osceno, i voti da sinistra sono andati, e stanno andando, a destra. Un giorno, delusi, da destra andranno a sinistra-sinistra. La vostra (oscena) frase “La volontà degli elettori va certo rispettata ma ….” vi ha messo nell’angolo. Se volete continuare a comandare dovete abbandonare in fretta la democrazia, imporre una forma di epistocrazia, diventare come il vostro compagno di merende Xi Jinping.

Riccardo Ruggeri, 5 gennaio 2019