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Il miglior alleato del Coronavirus: il politicamente corretto - Seconda parte

Un’orgia di ignoranza e superficialità, da cui non ci ha questa volta salvato nemmeno il classico “stellone” italiano, alimentatasi alla fonte di una malintesa “apertura all’altro” in un’ottica, ça va sans dire, “antirazzista” e antisalviniana. E giù visite alle scuole cinesi, inviti ad abbracciarci tutti e tutti abbracciare perché “noi non abbiamo paura”, perché averla è “razzista”, odio sistematico per gli “imprenditori della paura” accusati di “sciacallaggio” e allarmismo solo perché raccomandavano realisticamente le misure di prudenza e di semplice buon senso altrove adottate.

Chi fossero gli “strumentalizzatori” politici è ormai è chiaro. Si può dire che questa passerà alla storia come la prima epidemia causata dalla correctness. Che è nemica della libertà: sia di farci dire a noi che ne siamo critici le cose di buon senso che pensiamo; sia perché ingabbia le menti di chi ne è succubo impedendo ad esse di volare.

Corrado Ocone, 4 marzo 2020

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