Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stato ricoverato d’urgenza nella notte per una sospetta pericardite. “A seguito di un dolore perdurante da lunedì mattina – si leggeva in una nota della Difesa diffusa in mattinata -, il ministro Crosetto si è presentato (solo ed a piedi) al pronto soccorso del San Carlo di Nancy, con forti dolori al petto. È stato immediatamente monitorato e poi sottoposto a una coronarografia”.
In serata è poi arrivato un altro comunicato da parte della Difesa. Nelle prossime ore il ministro Crosetto, “le cui condizioni di salute sono buone”, verrà sottoposto a “ulteriori esami, per accertare le cause del malore”. Gli esami a cui si è sottoposto “hanno evidenziato una lieve pericardite e l’assenza di danni cardiaci”. Il ministro intanto “ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e amicizia ricevuti da parte del mondo istituzionale e politico, di maggioranza e di opposizione, nonché per l’affetto testimoniato da tanti cittadini comuni”. Anche Giorgia Meloni ha detto di aver sentito al telefono il collega: sta “abbastanza bene”, ha spiegato, “siamo ottimisti”.
Il caos Mar Rosso
Ieri il ministro in una intervista alla Verità aveva spiegato sfide odierne e future delle Forze Armate. Innanzitutto il caos nel Mar Rosso, dove i ribelli Huthi stanno mettendo a repentaglio il libero commercio mondiale. “Rischiamo un forte impatto economico – spiegava Crosetto -. Stanno attaccando navi incapaci di difendersi, mentre i cargo cinesi e russi passano indisturbati. Tutto questo ha un effetto negativo principalmente per l’Italia e crea squilibri inaccettabili nella concorrenza internazionale”. Da qui la scelta occidentale di inviare una missione navale difensiva mentre Usa e Gran Bretagna hanno già attaccato le basi Huthi in Yemen. “Il Mar Rosso – ha aggiunto il ministro – è uno dei colli di bottiglia cruciali del traffico commerciale globale. I cinesi stanno già contattando le aziende, anche italiane, per promuovere le loro compagnie marittime: quelle spedizioni costano meno e non subiscono attacchi. È la nuova guerra ibrida che abbatte intere economie e che potrebbe marginalizzare il Mediterraneo”. L’Italia dovrebbe guidare dal punto di vista tattico la missione europea: “Ci sarà un minimo di tre unità navali europee, supporto di intelligence e logistico, e valutiamo la possibilità di offrire assetti aerei con capacità di sorveglianza”.
La guerra in Ucraina
Crosetto aveva analizzato anche l’altro fronte caldo, quello dell’Ucraina. Il ministro è convinto che “se domani l’Occidente sospendesse gli aiuti militari, tutti i missili russi pioverebbero sul territorio ucraino” e “quella nazione cesserebbe di esistere”. Certo servirebbe un negoziato, “però per negoziare dev’esserci innanzitutto la disponibilità del diretto interessato e aggressore, oltre che quella dell’aggredito”. Il vero nodo sono gli Stati Uniti: i fondi Usa sono bloccati da una “battaglia politica” dei Repubblicani che in cambio vorrebbero più sforzi dell’Amministrazione Biden per fermare i migranti dal Messico. Crosetto è certo che la situazione presto si sbloccherà e neppure la possibile vittoria di Donald Trump nel 2024 cambierà di molto le carte in tavola: “Trump è un pragmatico e non un ideologico – spiegava il ministro – Recidere il legame con l’Europa, proprio mentre molti Paesi si mostrano ostili al blocco occidentale, non sarebbe conveniente. Non ce lo vedo Trump che fa a pezzi il mondo libero”.
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