Cultura, tv e spettacoli

Il mio Natale da comunista

La falce e il martello al posto della stella, le palle di Landini e Mao Tse-Tung infante. Le lampadine? A led, così sono green

natale comunista

Ho appena finito di fare l’albero ed è stupendo. Falce e martello al posto della stella cometa ci sta proprio bene: la stella è troppo usata dai palestinesi e poi trovano la scusa per fare una strage perché i Magi non hanno trovato la strada e danno la colpa a noi come sempre e la usano come stella di David.

Al posto delle palle di Natale abbiamo messo quelle di Landini così domani mattina finalmente i bambini trovano invece del trenino un gioco per indire uno sciopero dei mezzi e allenarsi sin da piccoli alla rivolta sociale. Al posto delle lucine, che consumano ed inquinano e non sono green, le lampadine di quelle al led e a lunga durata che costano 70 euro l’una e fanno risparmiare chi non ha più il reddito di cittadinanza ma hanno comunque “cinque stelle” nella lotta contro l’inquinamento.

Chiaramente non ho comprato un vero abete ma uno di plastica. C’è scritto che è 100% riciclabile e che poi posso smaltirlo nelle discariche del comune a 20 chilometri da casa mia previo appuntamento che per quest’anno posso prenotare anche alle USL che non hanno liste di attesa ed entro il 2031 e’assicurato che trovo posto. Io previdente ho già chiamato e ho trovato occupato ma la voce registrata mi conforta dicendomi che entro 6 ore di attesa risponderà un operatore. Ho chiamato dal telefono a disco, di quelli in bachelite nera, perché i cordless non sono green e poi, vuoi mettere l’eleganza?

Pausa

Scusate: mi ha citofonato Amazon che in perfetto orario mi consegna una copia del libro di Elly Schlein: il corriere si scusa per la fretta ma per ogni consegna riceve 0,4 euro e deve fare veloce perché ha il furgone giù sotto che ha lasciato acceso perché con il diesel consuma meno che a spegnere il motore.

Prima di iniziare io presepe leggo alcune frasi del libro: “La destra per non dire ai poveri che li vuole più poveri, dice che li abbiamo impoveriti noi di sinistra perché in realtà ci occupiamo solo di globalismo, radical chic, diritti delle minoranze, migranti a tutto spiano e famiglie gay. Il problema ulteriore è quando questi argomenti li interiorizza anche la sinistra. Io ho tenuto sempre insieme diritti civili e diritti sociali. Questo è il tema. Del resto viviamo in una società patriarcale, che è imbevuta di questi pregiudizi, che la nostra cultura in parte diffonde”. Sento il furgone diesel del corriere già lontano e quindi non posso chiedere che ne pensa della società patriarcale che sicuramente gli interessa più del salario minimo che prende.

Il libro mi fa riflettere soprattutto per il presepe. Devo fare in fretta, perché sono tesserato PCI ULIVO PD PC PD sin da ragazzino ma non ho ancora deciso se andare a casa a Dorf, St. Moritz, o a Gstaad, e prima voglio salutare gli amici sotto casa della sezione di Corso Garibaldi, angolo Via Palermo, a Milano (che esiste veramente, 20 mila euro al metro quadro) ma arrivo subito.

Al posto di Gesù Bambino ho messo MAO TSE-TUNG infante, al posto di Giuseppe e Maria, Mario e Giuseppe. Io poi sono animalista ambientalista antirazzista assistenzialista, quindi niente bue e asinello ma Salvini e Meloni.

Finalmente ho finito e quest’anno niente regali: la Barbie trans era terminata, la pista delle automobiline a ricarica elettrica green andate a ruba, la PlayStation a manovella per non consumare comprate per i tesserati PD, il nuovo gioco di wrestling con Renzi e Calenda sul ring introvabili, la statuina di Vasco Rossi che “tiri” la cordicina dietro e canta “Ti prego fammi un favore, fammi la puntura” (dalla vera “Amore”, 1982) comprata in stock dalle autoscuole.

Mi giro giusto un secondo e il mio presepe è stato occupato da Ilaria Salis.

E la colpa lo so di chi è.

Fascisti!

Buon Natale

Gian Paolo Serino, 25 dicembre 2024

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