Il mistero dei campi d’emergenza del governo

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La notizia è breve, sommersa, e inquietante: sul sito di Radio Radio, che riprende quello di Acquistinrete, legato al Ministero dell’Economia e della Finanza del Governo italiano, leggiamo di un bando per “allestimento di campi container per l’assistenza della popolazione in caso di eventi emergenziali”. Criptico in ogni sua parola il bando, continua la nota, risulta attivo dal 24 marzo 2021 fino al 12 aprile 2021 e contempla 12 lotti, il committente è la Presidenza del Consiglio dei Ministri dipartimento della Protezione Civile delle stazioni appaltanti Consip Spa. Si contemplano appalti per campi di 8000 persone per ogni regione. In sostanza, il governo fa preparare aree di contenimento, senza specificarne l’uso, per ogni regione d’Italia. E, dati i tempi, l’assonanza tra campi di contenimento e campi di concentramento è sinistra quanto inevitabile. Già adesso assistiamo ad irruzioni, quantomeno discutibili, dei tutori dell’ordine nelle case di privati cittadini, vip, perfino parlamentari, e la caccia al presunto untore non risparmia strade, arenili, locali di ristoro, negozi, mezzi di trasporto pubblici e privati; la sensazione è di un totale arbitrio, di una incertezza insanabile sulla quale chiunque provvisto di una divisa possa far valere una ragion di Stato ai limiti delle garanzie costituzionali.

“A cosa servono questi campi? Qual è l’obiettivo di tutto ciò?” si domanda Radio Radio: mistero. Ottomila persone potenzialmente rinchiuse in ogni regione, ricorda molto certi tentativi di golpe, come il Piano Solo di triste quanto obliata memoria. Serviranno a difendere o a imprigionare? E imprigionare chi? Le ipotesi sono sconfinate: chi si dichiara allergico al vaccino; chi è marchiato senza appello come nomask o, peggio, negazionista a tutto tondo; chi si azzarda a tenere aperta la propria attività per non morire di fame; chi comincia a dare segni di squilibrio dopo oltre un anno di cattività; e poi, ancora: chi resta perplesso – non rifiuta, non sabota, semplicemente non gradisce – la legge Zan; chi è colto sul social a scrivere qualcosa, qualsiasi cosa, che strida con la neolingua del politicamente corretto; chi osa informare da prospettive eccentriche quanto a lockdown, curve dei contagi, dati più o meno falsati, terapie alternative; chi si permette articoli scomodi verso il regime; chi non ci sta alla narrazione terroristica, ossessiva, che martella i cervelli senza placarsi un attimo, ogni ora di ogni giorno; fino a chi pretende addirittura di votare, o si dichiara sovranista, non filogovernativo, non fanaticamente votato alla divinità Ue.

Esagerato? Visionario? Come volete, ma a questo punto tutto ciò che si può pensare è vero o minaccia di esserlo: se 14 mesi fa un profeta ci avesse annunciato la metà di quanto ci attendeva, lo avremmo subito preso e rinchiuso nel primo manicomio disponibile. Invece nel manicomio Italia ci stiamo noi, tutti, in 60 milioni, a parte le poche eccezioni di potere: e nessuno sembra avere voglia o forza di scardinare la porta. Forse era proprio questo che intendeva l’ineffabile ministro Speranza quando annunciava la più grande propaganda vaccinale di tutti i tempi. In coda, se è lecita, una noterella personale, che personale poi non è. Dopo il mio pezzo sui filmati che illustrano certa tracotanza delle forze dell’ordine, a quanto pare sempre più diffusa, ho ricevuto, come è normale, non pochi attacchi: tutti da sinistra, dal variopinto arcipelago che, di generazione in generazione, si passa il testimone della rivoluzione permanente, della sovversione contro la “sbirraglia” al soldo del regime. Con la differenza che, in questo caso, la “sbirraglia” viene pienamente legittimata e la forca va a chi denuncia i soprusi.

Si toccano vette di surrealismo con gente che scomoda i soliti fantasmi di Genova 2001, di Carlo Giuliani, del movimento noglobal e conclude per la piena adesione alla forza, più o meno autoritaria, dello Stato contro i ribelli e i dissidenti. Come sempre, è tutta questione di prospettiva: quando il regime è del colore preferito, non sussistono più soprusi ma solo il dovere di obbedire, teorizzato da guitti, istrioni, testimonial sovvenzionati in varia misura dai partiti di regime.

Si nasce antagonisti e si muore collaborazionisti, pronti a segnalare chi sgarra perché venga spedito seduta stante nei container di Stato.

Max Del Papa, 5 aprile 2021

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