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Il mistero dei talent scout di Palazzo Chigi - Seconda parte

Andarono per cacciare, finirono per essere cacciati, cioè allontanati dalle scelte, pur fingendo di averne preso parte. Se invece queste reboanti sigle di studi internazionali avessero veramente fatto parte del processo di decisione, allora si dovrebbe dubitare della professionalità tanto evocata. La classe dirigente selezionata non sembra all’altezza del compito, e comunque non è estranea ad affiliazioni e lottizzazioni, che dovrebbero essere i nemici degli head hunter, il lupo da cacciare.

Sarebbe bene che le società di consulenza si comportassero con il Pubblico allo stesso modo in cui si relazionano con il Privato. Dopo le cattive performance di molte società di rating che indoravano la pillola dei subprime, pur di restare a corte, dovremmo stare attenti agli head hunter, più propensi a scendere a patti con il lupo, pur di mantenere la propria relazione profittevole. Cacciatori di teste? No, di profitti, magari differiti nel tempo.

Antonio Mastrapasqua, 19 maggio 2021

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