Assisi 26-28 Marzo 2020. Va in scena The Economy of Francesco. Il posto, il titolo dei lavori, lasciano presagire un incontro dalla portata, anche mediatica, straordinaria. Ma i contenuti? Cosa accadrà in quei due giorni? Perché dal Vaticano si sente la necessità di entrare in maniera così importante nei temi dell’economia? L’excursus di Francesco nasce da lontano. È novembre, siamo nel 2015. Papa Francesco in visita pastorale a Firenze relativamente al sistema economico dichiara: “non siamo in un’epoca di cambiamenti ma nel cambiamento di un’epoca”. Il modello – secondo il Papa – è da ripensare. Francesco immagina un nuovo umanesimo che, dal punto di vista economico, metta al centro l’uomo e non la ricerca del profitto fine a sé stessa.
Da allora Francesco ha aggiunto appelli ad appelli continuando ad invitare tutti ad un approccio economico meno individualista. Recentemente, ricevendo in Vaticano i membri della Fondazione Guido Carli, ha rilanciato il concetto che “l’economia rende un servizio al bene comune solo se legata all’etica”. Maurizio Pimpinella, Presidente dell’Associazione Prestatori Servizi di Pagamento e membro del comitato scientifico dell’evento voluto da Papa Francesco, ce ne spiega le finalità. “È un cambio radicale di paradigma – dice Pimpinella – e per questo è necessario tempo perché si realizzi; tempo, risorse e la volontà degli operatori economici e finanziari. La crisi ha reso più deboli gli individui aumentando la sensibilità di molti. L’evidenza di questo cambiamento è data anche dalla nascita di molte start-up e imprese afferenti all’economia della condivisione e all’economia circolare che in questi anni sono notevolmente cresciute”.
E il convegno che impatto avrà sulla politica economica dettata dal Vaticano? “Più che di un convegno – precisa Pimpinella – si tratterà di un’esperienza i cui protagonisti saranno giovani economisti e visionari che al di là di differenti fedi e nazionalità condividono lo stesso sentimento. Il fine è la realizzazione di un modello economico più inclusivo, umano e rivolto al rispetto dell’ambiente che ci circonda”. Francesco è sempre stato molto attento ai temi legati all’ambiente, ed alle responsabilità che abbiamo nei confronti delle attuali e delle future generazioni. Il centro del dibattito rimane però il lavoro, inteso come asset fondamentale per ragionare sull’economia e luogo d’incontro tra persone e ambiente e motore dell’innovazione. Questo approccio può riguardare anche il settore dei pagamenti?
“Il mondo in cui lavoriamo fonda buona parte della sua credibilità sul concetto di fiducia. Tuttavia, questa non può esistere se non è affiancata dall’etica che anzi la sostiene. Ovviamente, il settore dei pagamenti, non poteva non accorgersi del trend: enti come il WWF tramite la sua carta flessa, che Mastercard con il World Food Program ne sono l’esempio concreto. L’Italia è uno dei paesi più impegnati nel sociale e nel terzo settore e anche molte aziende si dedicano attivamente ad iniziative orientate al prossimo. Fino ad oggi, però, mancava un aggregatore capace di mettere in collegamento donatori e beneficiari. Ed è da questa necessità che nasce Donapp. Donapp nasce dall’omologa start-up a vocazione sociale, la prima nel mondo (ad oggi) ad implementare una piattaforma di charity cashback che, integrandosi all’interno dei Pos di ultima generazione (smartpos) e dei sistemi di cassa, permette ai consumatori di supportare, a costo zero, le cause che stanno loro a cuore attraverso gli acquisti nei negozi del circuito. L’Associazione che presiedo è da sempre attiva nel sociale, tanto è vero che già tempo fa era stato avviato un progetto che raccoglieva diverse realtà imprenditoriali: il Circuito Etico. Aggiungere valore, contribuendo ad uno sviluppo più sostenibile della società che ci circonda è una delle sfide più importanti del prossimo futuro”.
Finanza, etica e sostenibilità non sono ossimori. E’ dallo strano binomio tra tecnologia e cultura francescana che scaturirà un nuovo modello economico che ci condurrà nel futuro? A marzo da Assisi, probabilmente arriveranno le prime risposte.
Leopoldo Gasbarro, 28 settembre 2019