Video

Il modello Riace? Esiste grazie ai soldi di Lodi

La questione di Lodi è nota. Il sindaco e la sua giunta hanno deciso che per accedere gratuitamente alle mense scolastiche si deve dimostrare la propria indigenza; una ventina di ragazzi stranieri non lo hanno fatto e quindi non hanno potuto accedere al servizio. È scoppiato un putiferio. Oggi, in un’intervista alla Verità, il sindaco Sara Casanova ha precisato e ribadito: “Nessun razzismo, facciamo solo rispettare la legge. Nesuno viene discriminato. Chi fugge dalle guerre è tutelato, ma niente agevolazioni a chi non lo merita.”

Concetto chiaro, ma non per tutti. Ezio Mauro si è detto indignato e, al tempo stesso, sollevato per quella Italia solidale che ha raccolto 60mila euro per i bambini esclusi. Il preside dell’istituto scolastico in questione ha parlato di “segregazione”. I soliti buonisti con i soldi degli altri.

Eh sì, perché la domanda che vi pongo è proprio questa: secondo voi grazie a chi può esistere il tanto strombazzato modello Riace? Grazie a quello Lodi, of course. È grazie al fatto che a Lodi si fanno il “mazzo” e pagano le tasse che Riace può ricevere 10 milioni di euro dalla fiscalità generale per accogliere duemila migranti. Dico 10 milioni di euro, mica bruscolini!

Insomma, non è vero che il modello Riace sia bello e buono, mentre quello di Lodi sia brutto e cattivo. Se non ci fosse Lodi, non ci sarebbe il modello Riace. Saviano e compagnia fanno i fenomeni grazie ai soldi di Lodi e di tutti quei posti (o modelli) che con il lavoro e il rispetto delle regole pagano tasse che, a loro volta, finanziano il welfare. Chiaro? I soldi non nascono dalle piante!

Per fortuna che c’è chi controlla e fa in modo che certi servizi gratuiti abbiano un filtro. È chiaro che, tornando alla vicenda specifica, l’esclusione dalla mensa di quei bambini non può far piacere e susciti umanità. Ma è altrettanto ingiusto criminalizzare il modello Lodi. Magari la giunta poteva gestire meglio la situazione. Ma non parliamo di razzismo.

PS Il sindaco del comune calabrese è stato scarcerato (la misura, in effetti, era eccessiva). Ma questa è un’altra storia.