Società

Il Natale passato in carrozzina, dormendo in aeroporto

© anyaberkut, Orbon Alija e lisegagne tramite Canva.com

Forse i più fedeli aficionados della Ripartenza ricorderanno un ragazzo in sedia a rotelle che non manca mai, Joseph si chiama, e ha una storia della quale, confesso, poco ho capito, salvo una cosa: è pazzesca. Non sembra neppure reale nell’Italia del 2024, e invece lo è e ne ho avuto la prova, sotto forma di messaggi audio, di vocali disturbati, caotici, che mi giungono da un posto affollato, incasinato, manco fosse un aeroporto. Difatti è un aeroporto, quello di Orio al Serio, Bergamo. Da un anno e mezzo Joseph vive lì. Dorme sulla sua carrozzina, mangia grazie all’amicizia di baristi che ormai lo hanno “adottato”, come una mascotte aeroportuale. Lui lì, inchiodato alla sua sedia a ruote mentre tutto intorno non smette il viavai di gente che parte, che arriva, che si trova, si separa, si abbraccia come nel finale di “Love Actually”.

E anche questo di Joseph pare un film anche se, lo ripeto, non ci ho capito granché. Una storia di lauree ad Urbino, di peregrinazioni a bordo della carrozzina, al sud, al nord, di lavori, di abitazioni, di sfratti, di istituzioni, di centri ricettivi, e alla fine le ruote si fermano in aeroporto. Qui Joseph che ama la Zuppa, la Ripartenza e questa testata, ha trascorso il Natale; qui trascorre ogni giorno della sua vita. “L’ultima volta che ho dormito in un letto è stata a Bari lo scorso luglio”.

Se vi pare assurdo, incomprensibile, non preoccupatevi: pare così anche a me che nel mondo solidale, dell’assistenza ci ho pur lavorato, ci ho fatto il servizio civile a suo tempo; ed ho imparato che l’handicap non è mai uno svantaggio solo, se ne trascina dietro altri cento, le storie del disagio, dell’infermità si articolano per strade aggrovigliate, delle quali è difficile capire il senso; forse è più che altro difficile accettarlo, il senso. Lo proiettiamo su noi stessi e ci fa orrore. Viene la tentazione di prendersela con la società, con le istituzioni, ma anche questo, spesso, è un tranello, le istituzioni possono essere buone e cattive, magari se ne infischiano, ma di regola fanno quello che possono, scontando il gran casino burocratico, la disorganizzazione, le falle del sistema Paese, la gigantesca mole dei bisogni che sono diversi, sono nascosti, mimetizzati, comunque non smettono mai, non calano mai. Anzi. Perché, per quanto possa vantarsi la politica, per quanto il potere – ogni potere – possa sbandierare i suoi successi, reali o presunti, il progredire della società costruisce sempre nuove necessità: adesso, poi, con l’afflusso sregolato di disgraziati dal mondo!

Ma anche Joseph, a suo modo, è sventurato. Lui non si arrende, sogna una sistemazione, ne rifiuta (a quanto ho capito) altre, non cerca soldi ma attenzione. Che si sappia il suo caso. E questo è più che comprensibile, se solo ci mettiamo per un attimo al suo posto, su quella sedia a ruote (e vi garantisco che non ci vuol niente, basta un attimo nella vita). Ha detto lui a chi scrive: “Solo alla Ripartenza mi sono sentito fra amici”. E per stare tra amici ogni anno la raggiunge, Dio solo sa come. Lui vive in un film, o come in quella serie televisiva, norvegese, “Julestorm”, dove una tempesta di neve intreccia i destini di chi si ritrova bloccato in aeroporto alla vigilia di Natale. Solo che questi alla fine ripartono, Joseph resta lì. E io sospendo il giudizio, non trovo colpe, non trovo colpevoli, ve ne parlo e basta, come di un amico comune che vive una condizione allucinante, tra uno scalo e un convegno, a cercare quella compagnia che la massa di viaggiatori distratti, frettolosi, non può dargli.

Ma possiamo almeno dire che nel 2024 dormire per Natale su una carrozzina è qualcosa che va oltre la notizia, che lascia sgomenti, interdetti, che con un brivido ci induce a pensare quanto sia facile perdersi, se non si hanno le forze di ritrovarsi, se ci si ritrova abbandonati come un bagaglio lasciato lì da qualcuno che si chiama Fato, e nessuno lo raccoglie, tutti gli passano vicino ma nessuno se ne accorge?

Max Del Papa, 27 dicembre 2024

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).