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Il nuovo pallino di Greta: l’aborto - Seconda parte

Ma se la popolazione umana viene azzerata, via aborto o anatema o esecuzioni di massa, poi lei a chi predica? E da chi ricava le ricche donazioni per la fondazione a suo nome? Qualcuno spieghi a Gretta, prima di candidarla al Nobel per l’Economia, che le cose non vanno così lisce e neanche sono così malthusiane. E qualcuno spieghi anche a certe testatine che titolare “il vaffa di Greta agli abortisti”, e sotto una foto in posa beota della santina, non porta copie ma solo molti vaffa di ritorno. Insomma Gretta è un mobile Ikea tarlato (anche se in materiale riciclabile) e rimontarne i pezzi non servirà. Il mondo ha bisogno di altri idoli, fatele fare, che so, un tormentone sponsorizzato da una marca di bevande con Orietta Berti, mandatela all’Isola dei Famosi, però da sola, a cagare nei cespugli, inventatevi qualcosa, ma, dateci retta, la strategia degli anatemi omnibus non funziona più.

Neanche quella del come osate. Oggi Gretta appena la senti nominare partono i pernacchi, un po’ come per Andrea Scanzi. Lui è bruciato, Gretta può ancora cambiare personaggio ma deve farlo in fretta: la ragazzina problematica è già sfiorita, il tempo non aspetta nessuno, almeno fatele fare un’ospitata nel prossimo tour degli ABBA. Svecchiatela. Organizzate una clamorosa conversione all’inquinamento. Fate come con Vasco, che passa da il potere ci opprime a il potere ci tutela, dalla vita spericolata, maleducata, che se ne frega di tutto sì alla vita mascherinata, vaccinata, che si spaventa di tutto sì. Tanto la gente dimentica, dimentica. E osanna, sempre e comunque, basta cambiare pelle. Basta che ci sia posto.

Max Del Papa, 5 settembre 2021

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