Papa Francesco ci ricasca. Dopo il gran caos delle polemiche per le frasi sulla “frociaggine” nei seminari, che hanno costretto Sua Santità alle scuse e che tanto dolore stanno provocando ai progressisti di ogni ordine e grado, adesso Bergoglio rischia un’altra bufera. Stavolta per espressioni potenzialmente “sessiste”.
A finire nel mirino della stampa è quanto affermato il 29 maggio in un’altra riunione a porte chiuse, stavolta di fronte ai giovani sacerdoti romani i quali, senza pensarci due volte, come i loro colleghi vescovi, non hanno mancato di rivelare al mondo intero le parole utilizzate dal Santo Padre spifferandole al sito ‘Silere non possum‘. Per ribadire un concetto già fatto suo, ovvero quello di non sparlare alle spalle della gente, avrebbe detto che “il chiacchiericcio è una roba da donne“. Non solo. Per ribadire il concetto, Bergoglio avrebbe aggiunto: “Noi abbiamo i pantaloni, dobbiamo dire le cose”. Sempre secondo il sito, non esattamente a favore di questo successore di Pietro, va detto, il Pontefice avrebbe aggiunto: “Io so che ci sono parrocchie dove tante volte si fa il chiacchiericcio. Il chiacchiericcio non aiuta. Il chiacchiericcio è una cosa da donne”. E ancora: “Nelle parrocchie si sente dire: ma questo Papa cosa ha in mente? ma questo Papa? ma questo Papa?”. Sul vicariato romano, di cui Bergoglio è vescovo, avrebbe poi addirittura parlato di corruzione: “La diocesi di Roma io eseguo tante cose che il vicario mi aveva detto di fare. Quelli che ci sono nella diocesi sono problemi di corruzione, parlo chiaro. Problemi di corruzione. Io cerco con i vescovi ausiliari di mettere soluzioni a questo, risolvere. Settimana scorsa ho ricevuto una informazione: questo è problematico, questo è problematico. Si deve parlare su questo”.
Il botta e risposta era a porte chiuse, come d’altronde lo era l’incontro con i porporati della Cei. La sala stampa vaticana si era ben guardata dal riportare queste espressioni. Nel resoconto di Vatican News, infatti, si legge che con i preti il Papa ha parlato della Diocesi di Roma, “del suo sviluppo, della bellezza, di alcune debolezze, a cui rispondere non col chiacchiericcio, ma col dialogo, e del percorso sinodale in corso, del rischio di ridurlo ad uno slogan anziché sperimentarlo come una modalità di vivere la Chiesa”.
Le gaffe di Francesco sono ormai leggenda. Una volta suggerì alle suore di non essere “zitellone”. Senza dimenticare lo schiaffo rifilato alla turista cinese. O di quando affermò, non in modo esattamente cristiano, che “se uno offende mia madre gli do un pugno”.
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