Peraltro, non stupisce la tensione all’interno e all’esterno dei Palazzi vaticani anche sulle benedizioni alle unioni gay: in particolare, alcuni Cardinali avrebbero preteso che il Papa si esprimesse al riguardo con una nota personale, cosa che Francesco ha negato proprio al Prefetto della Congregazione Custode della Dottrina, il Cardinal Ladaria. Pare infatti che Bergoglio voglia spingersi a benedire le coppie omosessuali, per guadagnare “peronisticamente” ancor più popolarità, incurante che questo rappresenterebbe una prevaricazione della divisione tra Stato e Chiesa.
La Chiesa ha impiegato secoli ad accettare il potere laico con le sue prerogative e le unioni civili omosessuali rientrano proprio in queste autonomie: benedirle significherebbe violare la separazione dei confini tra i due poteri. Il diavolo ci ha messo lo zampino, paradossalmente, lo Stato della Città del Vaticano ha realizzato, per ora almeno sulla carta, il sogno di intere generazioni di governanti anticlericali. Adesso si dovrà lavorare per capire che fine faranno i 62 concordati in corso tra altrettanti Stati e la Chiesa, visto che la legislazione vaticana assoggetta persino la Santa Sede alla giurisdizione civile. E chissà cosa pensa Benedetto XVI che, con la legge LXXI emanata il 1° ottobre del 2008, affermava che “l’ordinamento giuridico vaticano riconosce nell’ordinamento canonico la prima fonte normativa e il primo criterio di riferimento interpretativo”.
Alea iacta est, lunga vita al Papa, nell’attesa del giudizio universale.
Luigi Bisignani, Il Tempo 16 maggio 2021
Richiesta di rettifica da parte dell’Avv. Francesco Caroleo Grimaldi per conto del Dott. Giuseppe Maria Milanese.