Politiche green

Energia atomica

Il patto per triplicare il nucleare può essere una svolta?

Una ventina di Paesi alla Cop28 hanno siglato un’intesa per accelerare sull’energia atomica

cop 28

Una brutta batosta per gli alfieri dei no ideologici. Negli ultimi mesi si è parlato molto di nucleare pulito, di ultima generazione, in grado di risolvere tanti problemi che attanagliano la comunità internazionale. Nessuna apertura dai talebani del green, ma i potenti della Terra sembrano intenzionati a seguire il buonsenso. Ieri al summit della Cop28 di Dubai è stato il giorno del rilancio del nucleare: una ventina di Paesi – tra cui Stati Uniti, Francia e Regno Unito – che hanno stretto un patto con l’obiettivo di triplicare entro il 2050 la produzione di energia atomica.

Il ragionamento dell’asse pro-nucleare è chiaro: l’energia atomica “pulita” è considerata l’alternativa più potente in grado di garantire uno sviluppo futuro davvero sostenibile. L’obiettivo che si è posta la comunità internazionale è quello di raggiungere a metà del secolo gli obiettivi di zero emissioni nette e il nucleare può fornire un contributo decisivo da questo punto di vista. L’annuncio dato dallo ‘zar’ del clima della Casa Bianca, John Kerry, e dal presidente francese, Emanuel Macron, è stato seguito dalla conferma da parte del premier belga Alexander De Croo di voler organizzare insieme all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) il primo vertice mondiale sul nucleare nel marzo del 2024.

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Su un tema delicato come la sostenibilità sono vietate tutte le varie opposizioni ideologiche, il ragionamento di Giorgia Meloni. Il primo ministro ha invocato una transizione che sia “ecologica ma non ideologica”, rimarcando che l’addio ai combustibili fossili deve avvenire “in tempi sostenibili”. Il governo italiano adotterà un approccio pragmatico e non v’è alcuna preclusione. Anzi, la strada della fusione nucleare vede “l’Italia più avanti di altri” e potrebbe risolvere “tutti i problemi energetici”.

Il dossier nucleare viene spesso affrontato con superficialità, complice l’opposizione integralista di certe comunità, con associazioni e gruppi che terrorizzano chi non ha dimestichezza con questo mondo. Eppure è abbastanza chiaro che non basteranno solare ed eolico per spostare l’asticella nelle emissioni di anidride carbonica. E c’è un dettaglio da non sottovalutare per il nostro Paese: il nucleare potrebbe garantire l’indipendenza energetica. Ricordiamo che il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha già attivato la Piattaforma sul Nucleare per definire la strategia e il programma operativo di sviluppo che prevede l’utilizzazione delle tecnologie più avanzate per garantire efficienza produttiva, sicurezza e tutela dell’ambiente.

Massimo Balsamo, 3 dicembre 2023