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Il Pd di Zingaretti campa di odio strategico - Seconda parte

Non cambiano, il dna è quello, la genetica è quella: io ti odio, ma chi odia sei tu e proprio per questo meriti il mio odio. Zingaretti, politicamente inetto, sta sbagliando anche l’uscita di scena. Il PD è un partito che si è votato al lusso, al disprezzo dei poveracci mantenendo l’antica intolleranza come unico collante, come elemento superstite di riconoscimento storico. Siccome la democrazia è una gran bella cosa ma non è mai davvero reale, è roba da eletti non da elettori, pare abbiano democraticamente deciso di consegnare a Zingaretti Roma in modo da toglierlo dal disastro del partito, dove verrà sostituito dal governatore emiliano Bonaccini. Peggio di Zinga sarà difficile fare ma una cosa è certa, neanche il Bona potrà sottrarsi alla campagna d’odio perenne, alla demonizzazione perenne del nemico. Per la semplicissima ragione che se lo fa, viene subito fatto fuori dal partito in fama di apostata. “Le destre” non saranno granché, ma le sinistre sono questo e restano questo.

Max Del Papa, 14 settembre 2020

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