Politica

Il Pd entra nelle mutande dei disabili

Arriva la proposta di legge dei dem di favorire la sessualità nei diversamente abili

© MB Lifestyle e ภาพของNatee Jindakum tramite Canva.com

Sono tempi di ripensamenti soffusi, discreti, cioè paraculi, tutto ciò che ieri salvava il pianeta oggi si archivia perché il pianeta, cioè chi lo abita, vive benissimo anzi meglio senza, e tutte queste cose provengono da sinistra. Così la sinistra paracula si ripensa: la sinistra dell’ammore libero, percepito, incontrollato, vuole regolamentare l’ammore (anche) tra disabili o diversamente abili: se n’è accorta Dagospia dalla quale attingiamo: “Surreale proposta di Legge del Pd per favorire la sessualità nei diversamente abili. Alcuni passaggi sono inarrivabili: sostanzialmente, come tanti anni fa suggeriva Ceronetti, lo Stato dovrebbe creare una figura professionale (‘l’operatore per l’emotività, l’affettività e la sensibilità delle persone disabili’, l’OEAS), a metà strada tra il socio-assistenziale e la ‘facilitatrice sessuale’ che, ‘evitando il coinvolgimento affettivo’, a pagamento, senza suscitare interesse erotico nell’assistito e al massimo per sette volte, dopo un percorso ecc ecc, favorisca la sessualità del disabile ma ‘senza penetrazione o prestazione orale’ (solo seghe e ditalini, dunque…)”.

Questi davvero sono pericolosi. Dai, Nanni Moretti, torna a fare qualcosa di sinistro, torna a raccontare la deviazione mentale dei tuoi compagni, che in mezzo secolo è peggiorata. Peggiora sempre, il mondo gira, gira e loro girano alla rovescia. Quindi, per farla breve, bisogna aggiungere burocrazia all’orgasmo, che va predisposto, precisato, contabilizzato: con quali mezzi? Di sicuro, tramite una “figura professionale”, così pietosamente chiamata per non dire escort o professionista di sostegno. Un delirio: la sinistra dirigista vuole orchestrare situazioni, posizioni, manipolazioni (perché poi solo quelle, senza apprezzabili varianti? Scusate, ma non vi pare lievemente nazista impedire il più bello a chi è meno fortunato?), ovviamente tariffe, altro che profumo del peccato, qui c’è il tanfo muffoso delle marche da bollo. Marche per marchette. Ma che palle. Chi scrive ha frequentato il pianeta disabilità, ne ha raccolto, condiviso certe esigenze, ma non ha mai conosciuto nessuno che rivendicasse una simile pianificazione: anzi, il grido era l’opposto, lasciateci fare, magari aiutateci con la logistica, ma sul resto, potendo, ci arrangiamo benissimo per fatti nostri. Infatti chi scrive non esitava a prestarsi come complice, magari autista, a costo di rischiare un’accusa per favoreggiamento. Bisogna viverci, in certe situazioni.

E invece il Pd vuole ficcare il naso anche lì. Operatore per l’emotività e la sensibilità? Facilitatrice (perché poi al femminile? Non è subito sessismo, patriarcato, fasciosessualità?)? Ma dai, questa è solo l’ennesima trovata cialtronesca per assoldare un po’ di sfaccendati, dallo Stato pagati, dietro contropartita elettorale. Voi ci votate e noi vi diamo una finta occupazione. Una mano lava l’altra, se tu dai una mano a te… Che schifo, questa sì è prostituzione, altro che facilitatrice, è meretricio oltre il clientelismo sulla pelle dei disabili. Ne derivano poi i soliti sprechi, tasse, allucinazioni: chi lo stabilisce che, una manina oggi una domani, non ci scappi il “coinvolgimento affettivo”? E come cazzo si fa ad evitare l’interesse erotico “nell’assistito” visto che proprio quello è il servizio da prestare all’assistito? Ma il massimo, puro dadaismo patafisico sotto acido, sta nella frequenza: “al massimo per sette volte”. Ma perché? Ma che sono, i parametri di Maastricht? Ma chi l’ha stabilito questo limite esoterico? Perché, mettiamo, non settanta volte sette? E chi si incaricherà di verificarlo, di farlo rispettare? Per forza nuove figure professionali. Buongiorno, sono la verificatrice delle pippe, favorisca l’organo. Ci sarà una app di controllo? La “Spipp”? Ogni seduta andrà elettronicamente validata? Chi ne stabilirà l’esito? Andrà filmata la prestazione per dimostrare l’auspicato esaurimento fisiologico?

Dai, siamo oltre ogni incubo. Come sempre, la sinistra minchiona (e minziona) immagina cose, vede gente, ma non pensa alle prospettive, alle conseguenze e, soprattutto, alla logica, all’imbarazzo, al senso del ridicolo. Sono degli psicopatici, non c’è niente da fare, e, a lasciarli fare, sono capacissimi di istituire un ministero ad hoc, quello alla Fregata. Incaricando chi? Ilaler Salis? Valentina Petrillo? Maria Pompea Boccia? Con quale slogan? “Dacci una mano a dare una mano”? Noi ci scherziamo, esorcizziamo, ma tutto questo fa schifo; è offensivo per le “categorie protette” (sì: dal PD e i suoi derivati), per l’intelligenza, per l’umanità. Per la stessa politica. Questi ogni mattina si alzano e spremono dai loro cervelli bacati un’idea miserabile, indecente, surreale, come dice Dagospia, la vergogna della follia o la follia della vergogna, sempre in tempo a pentirsi, dopo, con l’aria di chi passa di lì per caso, fosse migrazioni bibliche, auto elettriche, riconversioni ecocriminali, vaccini sterminatori, assistenza sessuale. L’unica cosa di cui non si pentiranno mai, è il loro statalismo vaneggiante, quell’attitudine ossessiva, paranoide ad istituzionalizzare tutto, a contabilizzare anche le pippe, a burocratizzare gli impulsi, a certificare le necessità. Se uno nasce comunista, vive così, il comunismo, come direbbe Spalletti, “è questa roba qua”.

Una pazza idea che, se non ti ammazza di purghe, ti accoppa di piani quinquennali o ti finisce di noia. Perché solo un comunista può pensare di eccitarsi mentre ne rende conto allo Stato e precisa su un telefono il numero di colpi della “facilitatrice”, la frequenza, la casistica. Non più di sette. Siete da manicomio, ecco perché finite sempre per difendere, e sempre più spesso eleggere, il peggio del peggio.

Max Del Papa, 13 settembre 2024

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