Commenti all'articolo Il Pd ha paura di un calendario di polizia. Non vi vergognate?
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16 Commenti
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Ghibellino
8 Dicembre 2024, 12:49 12:49
Un giornalista (per insufficienza di prove) che critica sempre e soltanto l’opposizione è un servo del potere.
SENZA DUBBIAMENTE
Maurizzzio
8 Dicembre 2024, 11:51 11:51
C’e’ solo da meravigliarsi che gli operai non l’abbiamo presa a “scalate” nel senso degli ultimi depositi milanesi …
Marina Vb
8 Dicembre 2024, 9:01 9:01
C’è chi non riesce ad uscire dall’adolescenza.
Forse anche l’autore citato che fa dell’umanità d tutta l’erba un fascio.
Anche i rapitori lo hanno fatto per il pane?
E per inciso neanche ai secondini piace respirare la stessa aria degli assassini, dei pedofili, dei falliti umanamente.
Paolo
7 Dicembre 2024, 19:03 19:03
Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
E abbiam deciso di imprigionarli
durante l’ora di libertà
Venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
Che vi ripete un’altra volta
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete per sempre coinvolti!
Ghibellino
7 Dicembre 2024, 18:54 18:54
Fate leggere (se sa leggere) “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria, documento giuridico di civiltà al zanzaretta.
Bombe, cannoli e tricche tracche in carcere sono le armi dei codardi.
Flavio Pantarotto
7 Dicembre 2024, 17:46 17:46
Guardia:
“Tu sei lì dentro, ed io qua fuori.
A volte mi chiedo che differenza ci sia…”
Galeotto:
“Che fra tre mesi io me ne vado.”
“Nilus” su “Lupo Alberto” una trentina d’anni fa.
Un carcere non è un villaggio turistico.
Giù il cappello davanti a chi ci lavora.
Un giornalista (per insufficienza di prove) che critica sempre e soltanto l’opposizione è un servo del potere.
SENZA DUBBIAMENTE
C’e’ solo da meravigliarsi che gli operai non l’abbiamo presa a “scalate” nel senso degli ultimi depositi milanesi …
C’è chi non riesce ad uscire dall’adolescenza.
Forse anche l’autore citato che fa dell’umanità d tutta l’erba un fascio.
Anche i rapitori lo hanno fatto per il pane?
E per inciso neanche ai secondini piace respirare la stessa aria degli assassini, dei pedofili, dei falliti umanamente.
Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
E abbiam deciso di imprigionarli
durante l’ora di libertà
Venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
Che vi ripete un’altra volta
Per quanto voi vi crediate assolti
Siete per sempre coinvolti!
Fate leggere (se sa leggere) “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria, documento giuridico di civiltà al zanzaretta.
Bombe, cannoli e tricche tracche in carcere sono le armi dei codardi.
Guardia:
“Tu sei lì dentro, ed io qua fuori.
A volte mi chiedo che differenza ci sia…”
Galeotto:
“Che fra tre mesi io me ne vado.”
“Nilus” su “Lupo Alberto” una trentina d’anni fa.
Un carcere non è un villaggio turistico.
Giù il cappello davanti a chi ci lavora.