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Il Pentagono: “Finiti i fondi per Kiev”. Perché ora Zelensky trema

Il Pentagono annuncia un sostegno di soli 6 mesi a Zelensky, poi i soldi e le scorte saranno finite. Il supporto Usa è appeso a un filo

zelensky pentagono © Ivan Cholakov e Pavlo Vakhrushev tramite Canva.com

È la fine per Zelensky? Ancora presto per dirlo, ma i dubbi che ormai risiedono nelle stanze occidentali non possono essere sottovalutati, soprattutto se si considera che la guerra in Ucraina sta sempre più diventando un conflitto di logoramento. Da qui, molti analisti americani hanno già individuato l’asse Putin – Kim Jong-Un, affinché quest’ultimo possa incrementare la fornitura di armi verso l’alleato russo, in grado di sostenere le belligeranze pure sul lungo termine.

“Scorte esaurite”

Dall’altra parte, quello ucraino ovviamente, le rassicurazioni non possono essere le stesse. Nella giornata di ieri, Joe Biden ha annunciato di non voler abbandonare Kiev, ma i fatti presentano un’altra realtà: il Pentagono ha annunciato che le forniture proseguiranno per altre 6 mesi, poi le scorte saranno esaurite. Insomma, Zelensky andrebbe a perdere il principale alleato di questo anno e mezzo di guerra. Uno smacco che si aggiunge alle ultime tensioni con la Polonia, guarda caso l’arsenale di Washington in Europa.

Nonostante tutto, è l’Unione Europea a scendere in soccorso dell’Ucraina. Sempre ieri, Borrell ha annunciato una nuova fornitura da 5 miliardi di euro, tra gli aiuti spunta anche l’addestramento di circa 40mila militari di Kiev. Il tutto, però, non sarà sufficiente per scacciare l’alleato russo, poste le difficoltà (ammesse più volte dallo stesso Zelensky) che la controffensiva sta avendo negli ultimi mesi.

Zelensky trema

Ma il Congresso americano ha voluto mettere Kiev dinanzi alle evidenze. Nella lettera inviata dal sottosegretario alla Difesa, Michael McCord, ai leader di Camera e Senato, si afferma che sono rimasti a disposizione solamente 1,6 miliardi dei 25,9 miliardi di dollari che il Congresso ha concesso al Pentagono per ripristinare le scorte di armamenti e materiali inviati all’Ucraina. In aggiunta, rimangono ancora 5,4 miliardi di dollari di armi ed equipaggiamento dai propri arsenali.

Per approfondire:

Una lettera che ha portato ad un nuovo intervento del presidente Biden, il quale ha riaffermato come “non possiamo in nessun caso permettere che venga interrotto il sostegno americano all’Ucraina. Sono in gioco troppe vite, troppi bambini e troppe persone”. Ma la polarizzazione del Congresso e del Pentagono risulta essere ormai evidente. “Mi aspetto che lo speaker della Camera e la maggioranza dei repubblicani al congresso – ha continuato il numero uno della Casa Bianca – mantengano il loro impegno per garantire il passaggio del sostegno necessario per aiutare l’Ucraina a difendersi dall’aggressione e dalla brutalità russa”. E ancora: gli Stati Uniti sono una “nazione indispensabile nel mondo”. Nonostante tutto, il film sembra essere già stato visto. E l’Afghanistan ne è l’ultimo esempio concreto.

Matteo Milanesi, 3 ottobre 2023