Esteri

Il piano degli amici di Trump per l’Ucraina

In caso di vittoria del tycoon alle presidenziali, i rapporti tra Washington e Kiev potrebbero cambiare radicalmente

trump ucraina © WD Stuart tramite Canva.com

La vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa potrebbe tracciare un solco a livello internazionale. Non è un mistero che i rapporti tra Washington e Kiev cambierebbero radicalmente e ora emergono importanti dettagli sulla strategia del tycoon. Secondo quanto riportato da Reuters, due consiglieri chiave del tycoon – l’ex tenente generale Keith Kellogg e Fred Fleitz – gli avrebbero presentato un piano per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina.

Il supporto degli Stati Uniti all’Ucraina non verrebbe meno – a differenza di quanto sostenuto da tanti soloni a sinistra per denigrare Trump – ma diventerebbe condizionato. Washington fornirebbe armi solo se Volodymyr Zelensky si dimostrasse attivamente disponibile ad aprire colloqui di pace con Vladimir Putin. Ma non solo. Gli Usa contestualmente avvertirebbero Mosca che qualsiasi rifiuto a negoziare si tradurrebbe in un maggiore sostegno a Kiev.

E, ancora, il cessate il fuoco sarebbe legato indissolubilmente alle posizioni delle truppe ucraine e russe al momento dell’inizio dei negoziati. Un dettaglio importante per il Cremlino, come testimoniato dal portavoce Dmitry Peskov. Qualsiasi piano di pace proposto da un’eventuale futura amministrazione Trump dovrebbe riflettere la realtà sul campo: “Il valore di qualsiasi piano sta nelle sfumature e nel tenere conto della reale situazione sul campo. Il presidente Putin ha ripetutamente affermato che la Russia è stata e rimane aperta ai negoziati, tenendo conto della reale situazione sul terreno”.

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Trump avrebbe dato il suo parere positivo al piano, questo il commento di Fleitz: “Non dico sia stato d’accordo su ogni parola, ma siamo stati contenti di ricevere il feedback che abbiamo avuto”. Ma non sarebbe una sorpresa, considerando la grande attenzione di tycoon alla politica estera: in diverse occasioni ha ribadito che, se rieletto, lavorerebbe sodo per assicurare la fine del conflitto in Ucraina, ad ogni costo, anche tagliando i fondi a Kiev. Certo, non mancano le perplessità. “Ciò che vogliono i sostenitori di Trump è tagliare gli aiuti, se non chiudere del tutto i rubinetti”, sostiene Charles Kupchan, analista del Council of Foreign Relations. Steven Cheung, portavoce dell’esponente repubblicano, pur non ammettendo l’ufficialità del piano per l’Ucraina, ha tenuto a precisare che con Trump alla Casa Bianca non ci sarebbe stata alcuna guerra. Seguiranno aggiornamenti.

Franco Lodige, 25 giugno 2024

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