Il 27 marzo 2025, il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la creazione di una “forza di rassicurazione” in Ucraina, guidata da Francia e Gran Bretagna. La missione, aperta ad altri Paesi volenterosi, avrà lo scopo di monitorare la sicurezza dopo la fine della guerra. “Questa forza non è destinata a essere una forza di mantenimento della pace”, ha chiarito Macron, “né una forza presente sulla linea di contatto o che sostituisca l’esercito ucraino”.
Fa sorridere che, un po’ come si è passati dal nome ReArm Europe a Prontezza per il piano di riarmo di Ursula von der Leyen per renderlo più digeribile all’elettorato europeo, adesso anche Macron giochi con le parole. Invece della “forza di interposizione” classica, siamo alla “forza di rassicurazione. Ma cosa farà, nel dettaglio? Mistero. Al momento sappiamo solo che avranno base “in alcuni luoghi strategici” dell’Ucraina “in caso di pace”. Tali forze “avranno un carattere di dissuasione nei confronti di una potenziale aggressione russa”, ma “non saranno destinate ad essere forze di mantenimento della pace, non saranno forze presenti sulla linea di contatto né destinate a sostituirsi all’esercito ucraino”. Tradotto? Mettiamo qualche soldato qui e lì, a non fare nulla, nella speranza che la loro presenza suggerisca a Putin di non attaccare di nuovo Kiev. Un po’ come la proposta di Donald Trump di prendere il controllo delle centrali energetiche ucraine.
Nessun accordo unanime tra i Paesi partecipanti
Durante il vertice all’Eliseo, a cui hanno partecipato 31 delegazioni tra cui l’Ucraina, la Germania e l’Italia, non è stato raggiunto un accordo unanime sull’invio di truppe. “Alcuni Paesi non hanno la capacità di farlo, altri non hanno il contesto politico che consente loro di essere d’accordo”, ha spiegato Macron. L’Italia ha già dichiarato di non voler aderire all’iniziativa.
Una missione franco-britannica in Ucraina nei prossimi giorni
Macron ha annunciato l’invio di un’équipe militare franco-britannica in Ucraina per preparare il terreno. “I nostri capi di stato maggiore delle forze armate saranno a Kiev per discutere le esigenze ucraine”, ha detto. La squadra lavorerà a stretto contatto con le autorità locali per definire dimensioni, struttura e aree di intervento della futura forza. In ogni caso, tuttavia, sembra che il momento di intervenire per l’Europa, volenterosi o no, si allontani sempre più. Se infatti l’idea è quella di intervenire “a pace avvenuta”, allora le cose andranno fatte con calma e comunque “dopo” che Donald Trump sarà riuscito – se ci riuscirà – a far tacere le armi.
Leggi anche:
Negoziato che l’Europa guarda da lontano, non essendo di fatto seduta al tavolo (non c’era nessuno dei leader Ue a Riad), e anche con un certo sospetto. Macron l’ha fatto capire proprio ieri: “Difficile dire che sarebbero in corso trattative di pace – ha detto – quando queste discussioni parallele hanno portato a tre comunicati distinti che dicono tre cose diverse: un comunicato americano-ucraino, un comunicato americano-russo e un comunicato russo ancora diverso dal precedente”.
Sanzioni alla Russia restano in vigore
Tutti i leader presenti al vertice hanno concordato sul mantenimento delle sanzioni alla Russia. “Non è ancora il momento di revocarle”, ha affermato il premier britannico Keir Starmer. Macron ha aggiunto che la Russia “finge di aprire negoziati per scoraggiare l’avversario e intensificare i suoi attacchi”. Intanto, la Francia ha promesso ulteriori aiuti militari all’Ucraina per 2 miliardi di euro.
Le reazioni della Russia
Mosca ha respinto fin da subito l’ipotesi di una forza europea in Ucraina. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha accusato Francia e Gran Bretagna di “escogitare piani per l’intervento militare mascherati da missione di pace”. Nel frattempo, nuovi attacchi russi hanno colpito la città di Kherson, causando vittime civili.
L’Ucraina chiede sostegno continuo
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, presente al vertice, ha ringraziato i partner per il sostegno. Ha però sottolineato la necessità di “risposte specifiche” sul dispiegamento della forza. “Dobbiamo sapere quali Paesi parteciperanno, dove opereranno e con quali mezzi”, ha detto, “ci sono ancora molte domande e poche risposte sulle azioni di questo contingente, i suoi compiti, quel che può fare, come può essere utilizzato, chi ne sarà responsabile”. Zelensky ha anche avvertito che, secondo l’intelligence ucraina, la Russia starebbe preparando nuove offensive nelle regioni di Sumy, Kharkiv e Zaporizhia.
Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).