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Il piano segreto di Ursula: riarmarsi contro la Russia coi nostri risparmi

I cannoni puntati verso Mosca verranno finanziati con i nostri denari, ma in modo gentile

Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI
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Il riarmo europeo passerà da nuove tasse o da prelievi forzosi? O forse è solo un nuovo capitolo del governo delle emergenze?

Non direttamente forse il prelievo forzoso, quello che comunque è certo è che i cannoni puntati verso la Russia verranno finanziati dai nostri risparmi, ma in modo gentile.

È questo il piano di Ursula: convogliare i miliardi di masse gestite dai fondi pensione che raccolgono i risparmi di centinaia di milioni di cittadini per la riconversione militare delle decotte industrie tedesche tramite nuove emissioni di Eurobond.

Così tu, ignaro lavoratore italiano che magari manifesti per la pace e versi il tuo tfr al fondo di pensione complementare, col tuo portafogli finanzierai ciò contro cui ti opponi e consentirai alla Germania di dotarsi di un ottimo esercito.

Sta già per la verità succedendo. Chi pensate che abbia finanziato gli “aiuti” all’Ucraina? Proprio noi piccoli risparmiatori sottoscrittori dei tanto decantati “BTP Valore”. In futuro saranno gli Eurobond che saranno utilissimi per i tedeschi. Persino Giorgetti lo ha capito…

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Insomma te/ce lo stanno mettendo in quel posto dolcemente. Le maniere forti solo in un secondo tempo, se necessarie.

Alla fine di tutto, ciò che rimarrà sarà una enorme mostruosa mole di debito che non è servita a finanziare infrastrutture o istruzione, utili alla popolazione, ma cannoni. E i cannoni non aumentano la produttività e la ricchezza di una nazione.

Dunque, più debito senza che questa si traduca in più investimenti e più benessere per il popolo.

Quale sarà l’epilogo? Quando non ci sarà più la minaccia russa ( che per la verità non esiste proprio) , inizieranno a dire che la minaccia è il debito stesso, la sua enorme mole, e che dovremo fare altri “sacrifici” per ripagarlo.

Perché il parco buoi va tenuto buono, ammansito, e per farlo bisogna sempre trovare qualcosa che giustifichi lo stato di emergenza in virtù del quale fare nuovi sacrifici.

È questo il nuovo metodo di governo: costruire emergenze.

Paolo Becchi, 20 marzo 2025

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