“Il portellone aperto? Non basta”. L’esperto rivela come affonda il Bayesian

Innumerevoli interrogativi sulla fine del veliero di Mike Lynch. Sergio Cutolo, progettista di yacht: “Navi divise in compartimenti stagni, ma…”

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Ingeniere navale QR

Tra le tante spiegazioni date sul perché e sul percome il Bayesian sia affondato, una delle più chiare è stata quella fornita ieri sera a Quarta Repubblica da Sergio Cutolo, docente a Torino e progettista di yacht.

Le domande che si accavallano in questi giorni, e che gli stessi inquirenti si stanno ponendo, sono innumerevoli. La tempesta era prevedibile? La nave era progettata per poter resistere a quelle intemperie? Da dove è entrata l’acqua che ha affondato lo yacht? E soprattutto: il capitano James Cutfield (indagato insieme a all’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e al marinaio Matthew Griffithe) hanno commesso degli errori?

Sul primo punto ci sono pochi dubbi. Magari non c’era stata una “allerta burrasca”, come ha confermato la Capitaneria di Porto. Ma il bollettino meteo indicava meteo complicato, tanto che molti pescatori sono rimasti in porto, condizioni che avrebbero dovuto spingere ogni marinaio a prepararsi ad ogni evenienza. Accedere i motori. Chiudere tutti i portelloni. Magari far indossare i giubbotti di salvataggio. Se la Sir Robert che era a poche centinaia di metri è sopravvissuta alla tempesta, per quanto i venti fossero forti, è probabile che abbia messo in atto operazioni utili ad affrontare il maltempo. Cosa che il Bayesian potrebbe non aver fatto.

Seconda questione: per quale motivo la nave è colata a picco? L’ingegner Sergio Cutolo spiega chiaramente come potrebbero essere andate le cose da un punto di vista tecnico. “Il cantiere che ha progettato il Bayesian ha realizzato migliaia di barche, anche molto grandi”. Dunque appare “inspiegabile” che sia finita sul fondale in soli 16 minuti. “Sono barche costruite per resistere a situazioni del genere, se gestite correttamente – il ragionamento – Ma bisogna prendere tutte le precauzioni: mettere in sicurezza paratie, chiudere portelli di grandi dimensioni. Le prescrizioni da adottare sono descritte nel fascicolo di istruzioni consegnate al comandante”.

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Il motivo per cui una barca cola a picco è banale, se vogliamo. “Affonda perché si riempie di acqua – spiega Cutolo – Ma queste barche sono divise in compartimenti stagni che allagati uno per uno permettono alla barca di galleggiare e di mantenere una stabilità residua”. Tradotto: se uno dei cinque compartimenti si allaga del tutto, non basterebbe per affondare la nave che “rimane con un angolo di equilibrio non oltre i 7 gradi”. È previsto dalle normative. Insomma: se anche il portellone di poppa, come si ipotizza, fosse rimasto aperto per un qualche motivo, non sarebbe bastato a far andare giù il Bayesian. Cosa altro può essere successo, dunque? “L’acqua deve essere entrata in almeno due compartimenti – ragiona Cutolo – Queste zone per la vita di bordo devono essere attraversati. Per questo hanno una serie di porte stagne, scorrevoli, che possono essere chiuse automaticamente dalla plancia e che servono a ricostituire l’integrità”.

E se un passeggero rimasse chiuso all’interno di uno dei compartimenti vicino a quello allagato? “Ogni zona ha almeno due uscite: una attraverso la porta stagna e l’altra verticale”, racconta l’ingegnere. Quella verticale, che esce nel salone ed è fornita di una scala, serve a garantire una via di fuga a chi rimanesse imprigionato lì dentro.

Se dunque per affondare una nave occorre allagare almeno due compartimenti, cosa può aver provocato il disastro del Bayesian? Da dove è entrata l’acqua? “Io ho pensato al portellone laterale di poppa – spiega Cutolo – Il bordo inferiore di quel portellone è a filo d’acqua. Bastano 4 o 5 gradi di inclinazione per farlo riempire d’acqua. Ma non sarebbe sufficiente che questo si allagasse. Tra quel locale di poppa e la sala macchine c’è una porta stagna che dovrebbe essere chiusa in navigazione. Ma è una consuetudine tenerla aperta. Se l’equipaggio è stato sorpreso dalla tempesta, forse quella porta era aperta. A questo punto quella è la via che può aver fatto allagare due compartimenti”. Ci sono almeno un paio di indizi ad avvalorare questa tesi. Primo: la barca è andata già di poppa, secondo le varie testimonianze. Secondo: “In uno dei filmati si vede la barca all’ancora con le luci sull’albero che a un certo punto si spengono e resta accesa solo quella in testa”. Tradotto: i generatori dell’elettricità, che sono in sala macchine, sarebbero andati in blackout a causa del contatto con l’acqua. A quel punto diventa buio pesto e tutto si fa più problematico.

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