Commenti all'articolo Il primato italiano: il peggio del capitalismo e del socialismo

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Giancarlo 2021
Giancarlo 2021
16 Dicembre 2022, 15:04 15:04

Dopo il crollo del Muro di Berlino Il comunismo si è trasformato in capitalcomunismo, perché i comunisti hanno capito che nel mondo dei soldi senza i soldi non stavano proprio molto bene. Il capitalismo invece è diventato finanziarismo perché i capitalisti hanno capito con larrivo dei comunisti che i soldi non bastavano più per tutti e bisognava pertanto inventarli creandoli artificialmente con il digitale. La lotta continua. E che vinca il migliore. O speriamo di no. Sperem de no. Come diceva Rocco, l allenatore umano del vecchio glorioso Milan.

Ronny Path
Ronny Path
16 Dicembre 2022, 6:54 6:54

In un mondo “giusto” gli interventi di Stato sulle Aziende dovrebbero essere illegali e puniti per legge.

Perché questi manigoldi (governanti) estorcono denaro (tasse) da chi crea ricchezze e lo girano ai loro amici sotto forma di aiuti? È sempre la solita storia… perché li autorizziamo a far questo?

Unici supporti consentiti, anzi sarebbero dovuti, a chi fa imprenditoria dovrebbero essere riduzione di burocrazia e riduzione di tasse.
Lo stato stia lontano e sia “leggero”, se così fosse l’Italia primeggerebbe nel mondo … ora fa invece un po’ pena ed un po’ vergogna.

M.B.
M.B.
15 Dicembre 2022, 22:04 22:04

L’Italia è veramente un Paese strano: da un lato sembrerebbe la nazione più capitalista del mondo quando decide di togliere pure il misero R.d.C., visto che persino gli U.S.A. o la mia Svizzera (la nazione + capitalista e + di destra d’Europa) ha sempre dimostrato solidarietà verso le fasce più deboli della popolazione con su_ssidi di di_soc_cupa_zione e integrazioni alle pensioni. Dall’altro, l’Italia ha fra le tasse più alte d’Europa, alla stregua dei Paesi scandinavi con la differenza che questi ultimi offrono dei servizi veramente all’avanguardia per i cittadini (e con una burocrazia efficiente e veloce) mentre l’Italia l’esatto opposto!

giupor
giupor
15 Dicembre 2022, 18:44 18:44

Lo Stato si è fatto carico dei deficit dei vecchi giornali di partito (Avanti, Unità in primis). Per non parlare delle note vicende bancarie e Alitalia.
Invece durante la pandemia con le sue assurde imposizioni ha costretto alla chiusura migliaia di piccole aziende che potevano stare benissimo sul mercato, senza i blocchi statali.
Andrebbero aboliti tutti gli aiuti e bonus “a perdere”. Al massimo lo Stato ti aiuta in un momento di crisi ma il capitale devi restituirlo.
Poi ci facciamo scappare aziende strategiche (dal punto di vista della rete) come Telecom, mettendole nelle mani dei concorrenti francesi.

giupor
giupor
15 Dicembre 2022, 18:38 18:38

La regola che Bonali vuole applicata a certe aziende, vale ancor di più con i mezzi d’informazione, soprattutto editoria. Sono praticamente tutte aziende che non starebbero sul mercato con i soli proventi di vendite e pubblicità.
Allora lo Stato, in nome di un malinteso senso di libertà di informazione, le finanzia tutte. In cambio di che cosa? Lo abbiam visto in tempi di pandemia quale fosse il loro ruolo informativo (far da megafono al potere).
Se poi andiamo sulle tv, ci sarebbe da chiedersi che senso abbia ancora il canone, visti i mega compensi ai vari Fazio & c. e l’affollamento pubblicitario della Rai peri alle tv private.

giupor
giupor
15 Dicembre 2022, 18:27 18:27

Ricossa fu un uomo fuori dalle righe.
Sono stato anch’io vittima della rapina statale, avvenuta di notte, nel momento in cui i miei depositi (frutto di tanto lavoro e sudore) erano al massimo mai raggiunto. Avevo risparmiato, risparmiato, risparmiato per poter realizzare il sogno di una villetta, come prima casa avente un perimetro entro cui nessuno potesse dirmi cosa fare e come comportarmi.
Fu un bel colpo che aumentò la sfiducia nei confronti di uno Stato che non vidi mai quando mia madre rimase vedova con 4 figli, ma vidi spesso impegnato ad erodere i miei redditi da lavoro con le sue imposte esagerate.