Ma di certo il professor Conte non parlerà di questi errori clamorosi nelle sue lezioni a Firenze, troppo preso dal suo imminente debutto sulla scena politica. Chissà se capirà che l’unico spazio disponibile è quello al centro, dove però già si pongono i veri vincitori di questa crisi, Renzi e Salvini, due veri animali politici. Il primo, disarcionando Conte è politicamente tornato in auge; il secondo ha spostato completamente l’asse della Lega al centro, in direzione Europa, mettendo così in un angolo l’ostracismo del Quirinale verso di lui. I due, insieme, lo sbraneranno.
Alzando lo sguardo sta tutta qui la differenza, con Forza Italia che, ridotta a brandelli, non potrà che federarsi portando in dote la sua storica appartenenza alla famiglia del Ppe, come ripete quella vecchia volpe di Gianfranco Rotondi. E in questo nuovo gruppo ci sarà spazio anche per quei moderati del Pd, i Guerini, i Margiotta, i Lotti, gli Zanda, i Gentiloni, che con i neocomunisti alla Orlando e alla Mazzucato non hanno nulla a che spartire. “Attendere e sperare”, professava Alexandre Dumas nel Conte di Montecristo. Forse funziona anche con la politica.
Luigi Bisignani, Il Tempo 28 febbraio 2021