Commenti all'articolo Il razzismo antirazzista della poetessa di Biden
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A.L.
15 Marzo 2021, 0:16 0:16
Avremo l’omotraduttore? Solo chi ha somiglianze assolute con l’autore sarà abilitato a tradurre? Quindi se l’autore è un’autrice, ci vorrà una traduttrice e non un traduttore; se è nero, ci vorrà un nero (se l’autore è bianco però va bene anche un traduttore nero perché se no è razzismo!)? E allora, per gelida conseguenza, facciamo fare le traduzioni a un vocabolario. Attiviamo l’intelligenza artificiale (scherzo amaramente!!!) com’è artificiale tutto il politicamente corretto, che però è un’artificiale cretinaggine. Ma pericolosa. Pericolosissima. Razzismo o politicamente corretto? Con la logica della poetessa o del suo editore, solo i neri possono comprendere il libro di una nera? Ma se un bianco non lo vuole comprare o, vilipendio!, non gli piace, è razzismo? Solo le donne possono comprendere il libro di una donna? E se ad un uomo quel libro non piace proprio, è razzista, è sessista? Oltre che stupido, oltre che razzista, oltre che nemico della libertà e non solo di quella di pensiero (per esempio, i due traduttori hanno perso il lavoro, che rendendo indipendenti rende liberi), il politicamente corretto, sotto l’egida e la pericolosa illusione di un terroristico irenismo, è nemico del dialogo. Nel mondo politicamente corretto gli uomini per le donne sono nemici, i bianchi per i neri sono nemici, e, in questo nuovo mondo, il nemico è da una parte… Leggi il resto »
mario dettori
14 Marzo 2021, 13:26 13:26
Visto che Obama paragona un ex capo di stato (giustamente) ad un gallo nano, a che animale paragona quella contadina di sua moglie che ha organizzato un orto di guerra nei giardini della casa bianca. Io suggerirei il famoso anello mancante.
Elena
14 Marzo 2021, 10:10 10:10
Articolo eccellente!
Visione della realtà puntuale e saggia!
Meriterebbe più attenzione
Laval
14 Marzo 2021, 8:14 8:14
L’opera artistica è di tutti e per tutti senza alcuna distinzione di classe e di specie.
L’arte vera si consolida nei secoli delle generazioni future perché coinvolge la spiritualità dell’essere umano nella sua evoluzione.
Qualsiasi scritto, colore, segno, suono che penetra il razionale radicandosi nell’inconscio, produce sensazioni che scuotono i sentimenti, si incornicia nel DNA dell’uomo promuovendo il suo progresso cognitivo.
Il distinguo “non adatto” perché bianco, eclissa la figura di Amanda Gorman da ogni visuale artistica in quanto persegue una sterile forma priva della sostanza, fondamentale affinché avvenga il miracolo nel donare la vita, con un’unica luce propria ad ogni vera opera d’arte.
Precludere la condivisione di un’opera è la più volgare delle bassezze umane, mi auguro che la signora Amanda Gorman si sia espressa male nel voler dire altro.
Santo Lanzafame
14 Marzo 2021, 7:18 7:18
Per non parlare degli schiavi irlandesi in America prima di quelli neri!
E la smetta chi li chiama di colore. Perché anch’io bianco sono…di colore.
Nicola Biffi
13 Marzo 2021, 22:08 22:08
Qualcuno vorrà ricordare alla Formicuzza che il motivo ‘razzistico’ nel caso che obiettivamente falsa con vergognosa disinvoltura è una sua stolida invenzione? E che la stessa professionale tendenza alla deformazione della realtà – oltre a un’immensa presunzione – è condivisa da tal Guia Suncini, apparentemente di altra parrocchia, ma in realtà conversa dello stesso convento di Carmelitane in tacchi a spillo? Non è Gorman che ha rifiutato i traduttori, ma il suo editore!
Avremo l’omotraduttore? Solo chi ha somiglianze assolute con l’autore sarà abilitato a tradurre? Quindi se l’autore è un’autrice, ci vorrà una traduttrice e non un traduttore; se è nero, ci vorrà un nero (se l’autore è bianco però va bene anche un traduttore nero perché se no è razzismo!)? E allora, per gelida conseguenza, facciamo fare le traduzioni a un vocabolario. Attiviamo l’intelligenza artificiale (scherzo amaramente!!!) com’è artificiale tutto il politicamente corretto, che però è un’artificiale cretinaggine. Ma pericolosa. Pericolosissima. Razzismo o politicamente corretto? Con la logica della poetessa o del suo editore, solo i neri possono comprendere il libro di una nera? Ma se un bianco non lo vuole comprare o, vilipendio!, non gli piace, è razzismo? Solo le donne possono comprendere il libro di una donna? E se ad un uomo quel libro non piace proprio, è razzista, è sessista? Oltre che stupido, oltre che razzista, oltre che nemico della libertà e non solo di quella di pensiero (per esempio, i due traduttori hanno perso il lavoro, che rendendo indipendenti rende liberi), il politicamente corretto, sotto l’egida e la pericolosa illusione di un terroristico irenismo, è nemico del dialogo. Nel mondo politicamente corretto gli uomini per le donne sono nemici, i bianchi per i neri sono nemici, e, in questo nuovo mondo, il nemico è da una parte… Leggi il resto »
Visto che Obama paragona un ex capo di stato (giustamente) ad un gallo nano, a che animale paragona quella contadina di sua moglie che ha organizzato un orto di guerra nei giardini della casa bianca. Io suggerirei il famoso anello mancante.
Articolo eccellente!
Visione della realtà puntuale e saggia!
Meriterebbe più attenzione
L’opera artistica è di tutti e per tutti senza alcuna distinzione di classe e di specie.
L’arte vera si consolida nei secoli delle generazioni future perché coinvolge la spiritualità dell’essere umano nella sua evoluzione.
Qualsiasi scritto, colore, segno, suono che penetra il razionale radicandosi nell’inconscio, produce sensazioni che scuotono i sentimenti, si incornicia nel DNA dell’uomo promuovendo il suo progresso cognitivo.
Il distinguo “non adatto” perché bianco, eclissa la figura di Amanda Gorman da ogni visuale artistica in quanto persegue una sterile forma priva della sostanza, fondamentale affinché avvenga il miracolo nel donare la vita, con un’unica luce propria ad ogni vera opera d’arte.
Precludere la condivisione di un’opera è la più volgare delle bassezze umane, mi auguro che la signora Amanda Gorman si sia espressa male nel voler dire altro.
Per non parlare degli schiavi irlandesi in America prima di quelli neri!
E la smetta chi li chiama di colore. Perché anch’io bianco sono…di colore.
Qualcuno vorrà ricordare alla Formicuzza che il motivo ‘razzistico’ nel caso che obiettivamente falsa con vergognosa disinvoltura è una sua stolida invenzione? E che la stessa professionale tendenza alla deformazione della realtà – oltre a un’immensa presunzione – è condivisa da tal Guia Suncini, apparentemente di altra parrocchia, ma in realtà conversa dello stesso convento di Carmelitane in tacchi a spillo? Non è Gorman che ha rifiutato i traduttori, ma il suo editore!