All’inizio citavo i veri eroi che combatterono le discriminazioni del secolo scorso, come il grande pugile Muhammad Ali, per sottolinearne la differenza con la melassa buonista del giorno d’oggi: e se oggi proprio lui, icona antirazzista per eccellenza, fosse considerato invece un “fasciosovranista”? Guardate questo video per credere, una sua intervista rilasciata al giornalista Michael Parkinson della Bbc nel 1971.
Parla dell’importanza di conservare le identità dei diversi popoli, delle diverse tradizioni, delle diverse culture: del resto, a chi taccerebbe di razzismo questo pensiero, ricordiamo che il multiculturalismo di cui tanto ci si riempie la bocca vuol dire proprio questo, e non l’omologazione di tutti i popoli… quello semmai è un “monoculturalismo” in cui, statene certi, a dominare sarebbe proprio quella stessa cultura che ha portato al caso-Cavani, alla formula “amen-awoman”, quella cultura che ci vuole tutti uguali, perfetti consumatori asserviti al commercio delle multinazionali. Viva la diversità, viva i confini, viva le identità nazionali!!
Achille Passarelli, 10 gennaio 2021