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“Il reddito di cittadinanza ai 18enni una follia”. Lo diceva anche Martino

L’intervento a Fuori dal Coro e le parole che disse Antonio Martino. In libreria trovate: “Il Padreterno è liberale”

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Martedì sera, sono stato ospite di Mario Giordano per presentare il mio nuovo libro Il padreterno è liberale. Antonio Martino e le idee che non muoiono mai (Piemme).

A “Fuori dal Coro” si è parlato (anche) di reddito di cittadinanza. E lo ho detto chiaramente: “Non ci accorgiamo oggi che il reddito di cittadinanza non funziona. Non è vero che oggi ci sono i poveri: esistevano prima e non il reddito non ha risolto il problema. Lo avevamo detto che non avrebbe funzionato. I comuni pagano 8 miliardi – quanto il reddito di cittadinanza – per le prestazioni ai più poveri, senza dimenticare le pensioni sociali pagate da tutti noi. Mario, parliamoci chiaro: tu pensi che un ragazzo di vent’anni potrà ricevere fino a sessant’anni, quando gli daremo la pensione di cittadinanza 600 euro al mese? Dare il reddito di cittadinanza a un diciottenne è semplicemente una follia!”.

Lo penso veramente: il reddito di cittadinanza per chi può lavorare è una follia. Proprio quanto sosteneva in tempi non sospetti (novembre 2018) Antonio Martino, l’amico e maestro che ha ispirato l’ultimo libro di Porro. Riascoltare le sue parole a “Quarta Repubblica” per credere: “Il diritto di cittadinanza? Demagogia demenziale. Avrebbe senso se le nostre spese per lo Stato sociale fossero contenute. A spesa sociale che tutti riconoscono eccessiva e inefficiente, noi invece aggiungiamo un’altra voce… È veramente demagogia demenziale: chiamarlo ‘reddito di cittadinanza’ non è altro che cambiare nome a quella che è un’elemosina, peraltro conseguente a un furto: devono prima appropriarsi dei soldi di qualcuno per poi darli ai percettori”.

Il professor Martino fu facile profeta anche sulle truffe legate al reddito: “Ci saranno imbrogli a non finire: la gente è molto più intelligente dei politici in media: saranno dei truffatori più bravi dei politica che hanno fatto la legge…”.

Ancora una volta, l’allevo di Milton Friedman aveva visto giusto…