Nicola Lagioia è uno scrittore che ha scritto un bel libro, mi piacque molto, ma che poi sul caso Roccella alla Fiera del Libro di Torino gestì malissimo la contestazione. Ricordate? Si comportò come una specie di Ponzio Pilato. Devo dire che questi grandi intellettuali quando li metti a guidare le fiere del libro spesso si dimostrano inadeguati non sapendo come gestire gli imprevisti. Ma questo riguarda il passato.
A Lagioia succede infatti la seguente cosa: va ospite alla trasmissione di Serena Bortone su Rai 3 e sfotte un tweet del ministro Valditara dicendo che uno che scrive in quella maniera non sa l’italiano. Devo dire la verità: lo trovo il minimo sindacale come critica che si possa fare a un ministro.
Valditara secondo me sbaglia a querelare Lagioia. Intanto perché non lo ha accusato di aver rubato qualcosa o stuprato qualcuno, ma ha solo fatto uno sfottò e mettere in mezzo i Tribunali mi sembra esagerato. E poi il vero dramma di questa storia è che Lagioia diventa cosi un nuovo Scurati o un nuovo Saviano. E questo è il più grande errore del ministro, che lo ha aiutato a diventare un martire della sinistra. Questo già parla di “un’intimidazione civile”, capite? Repubblica e La Stampa già lo elogiano come il grande eroe della libertà di stampa. Abbiamo creato un nuovo Scurati, complimenti.
dalla Zuppa di Porro