Come spiegano Giovanni Vale e Laetitia Moreni in un’intervista a Zagani pubblicata sull’Osservatorio Balcani e Caucaso, “è lui che nel 2013 denuncia per la prima volta le collusioni tra il governo di Tirana ed il mondo della droga, dopo aver osservato che la macchina dell’allora ministro dell’Interno Samir Tahiri era usata da alcuni trafficanti. Le sue rivelazioni, tuttavia, sono rimaste inascoltate. Anzi, Zagani è stato messo sotto inchiesta per abuso d’ufficio. Dopo aver passato diversi mesi in carcere e ai domiciliari, ha chiesto e ottenuto l’asilo politico in Svizzera”.
Contro Collaku si è scagliato anche il Primo ministro: “quando sono uscite le intercettazioni della Bild, Rama ha dichiarato in tv che mi avrebbe querelato. Sto ancora aspettando, se lo facesse sa che dalle indagini potrebbero emergere ulteriori elementi compromettenti”.
Francesco Giubilei
Il reportage/1 – L’Albania e la minaccia di una nuova migrazione verso l’Italia