A proposito dei soldi che vanno a quel paese, oggi apro il Corriere e La Repubblica e vedo una pagina intera pagata dalla Regione Campania, chissà se 5, 10 o 15 mila euro. Allora: gli amministratori campani non hanno i soldi per la sanità, per questo o per quello, per una ceppa. Però li trovano per acquistare una pagina di pubblicità sui giornali e rivendicare “la Campania dell’eccellenza” tra sanità digitale, cultura digitale, mobilità digitale e burocrazia zero. Ma vaffancu**! Io vorrei che gli imprenditori, quelli che hanno a che fare con la burocrazia, quelli che hanno a che fare con i trasporti, quelli che hanno a che fare con la cultura, vadano lì e gli dicano: “De Luca, ma ci stai prendendo per i fondelli?”
Questi hanno la faccia come il cul*. Prendono una montagna di soldi, dei nostri soldi, per acquistare una pagina sui giornali e rivendicare queste quattro cose. Aveva ragione Milton Friedman: bisogna affamare la bestia. Noi a questi non dobbiamo dare un corno. Io campano devo pagare l’Imu e le tasse per far sì che De Luca e la regione Campania possano spiegarmi sui giornali che la loro sanità è digitale, che la loro cultura è digitale, che la loro mobilità è digitale e che hanno burocrazia zero? Ma io vado lì con i forconi! Vado con i forconi! Ma come è possibile?
Guardate che trovo questa cosa più grave rispetto a quella che racconta Pasquale Napolitano oggi sul Giornale secondo cui la Campania sta spendendo 2,5 milioni di euro di manifesti contro la Meloni per spiegare che il governo fa casino. Quelli sono cartelloni politici e almeno uno dice: “Hai speso i soldi dei contribuenti che ti hanno votato contro la Meloni”. Va bene. Ma davvero sei talmente pirla da fare una pubblicità sulla Campania come quella? Andrebbero presi a schiaffi!
Dalla Zuppa di Porro del 14 ottobre 2024