Dopo mesi di totale inabissamento seguiti agli scandali giudiziari che hanno letteralmente travolto la sua famiglia, il paladino dei diritti dei migranti, Aboubakar Soumahoro, torna eccezionalmente sulla scena con una proposta degna del suo spessore politico. Dal suo profilo Instagram, il deputato di origini ivoriane ha annunciato di aver depositato una proposta di legge per rendere festivo in Italia il giorno dopo la fine del Ramadan, la cosiddetta festa ‘Eid Al Fit’.
“Oltre a rispettare i principi della laicità dello Stato e della pluralità religiosa previsti dalla Costituzione – afferma Soumahoro – credo che questo sia un modo concreto per riconoscere, aggiornare, adattare e armonizzare le leggi del nostro Paese con la realtà attuale e rinnovata. Infatti – prosegue il parlamentare – l’Italia è cambiata, arricchendosi di pluralità, anche dal punto di vista religioso. Oggi, l’Islam è la seconda religione più diffusa. Il nostro Paese è la terza nazione nell’Unione Europea, dopo Germania e Francia, per presenza di persone della comunità di fede musulmana. Viva l’Italia Plurale!”, dichiara in conclusione un rinvigorito Soumahoro.
Serviva dunque la festa di fine Ramadan, e tutte le polemiche di queste ultime ore ad essa connesse, a destare da un lungo torpore il deputato eletto tra le file dei Verdi e ora al Gruppo Misto. Un ritorno davvero in grande stile (si fa per dire!) che Aboubakar Soumahoro si sarebbe tranquillamente potuto risparmiare, data la bizzarria e l’inapplicabilità di una proposta che difficilmente potrà mai trovare sponda in Parlamento. Anzi, l’esecutivo di centrodestra sta andando esattamente nella direzione opposta rispetto alle originali idee di Soumahoro, prova ne è il recente annuncio del ministro dell’Istruzione Valditara di voler introdurre una norma volta a scongiurare il verificarsi di casi come quello registrato negli ultimi tempi a Pioltello.
Quella di Soumahoro é dunque soltanto l’ennesima provocazione atta solamente a ‘spostare i riflettori’ e far parlare di sé per motivi diversi dalle solite grane giudiziarie. E magari, perché no, anche a provare a dare un senso alla sua sterile carriera da parlamentare. A questo punto, all’onorevole Soumahoro non resta che suggellare il tutto presentandosi in Parlamento munito di scimitarra e Corano. Resterà l’unica immagine, unitamente a quella che lo ritrae con pugno chiuso e stivali sporchi di fango, per cui il deputato sarà ricordato dai posteri. Guai giudiziari a parte.
Salvatore Di Bartolo, 10 marzo 2024
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