In una immaginaria Inghilterra di un non lontano futuro, dopo le devastazioni prodotte dalla Terza guerra mondiale, venti milioni di superstiti vivono nel Mondo Sotterraneo Britannico; qui, dopo un’altrettanto cruenta guerra civile, si è istaurato il Nuovo Stato, un regime politico-sociale egualitario in cui ogni pulsione individualista viene condannata e repressa.
Alla base di questo Nuovo Stato, che fa capo ad un Dittatore di cui nessuno conosce la vera identità, c’è la convinzione che la causa delle guerre, dei conflitti, della violenza tra gli uomini, sia la disuguaglianza e quindi le differenze individuali con tutti i sentimenti ad esse connesse, come l’invidia, il narcisismo, la superbia. Si è decretato allora che il popolo potrà vivere felice e sentirsi al sicuro solo se si cancelleranno i connotati personali, psicologici e fisici che caratterizzano i singoli individui. Nel Nuovo Stato, dopo essere giunti ad applicare in modo totale la Giustizia Legale, Sociale, Economica si era arrivati ad applicare anche una più strana forma di giustizia: la Giustizia Facciale.
Giustizia Facciale: acquista qui il libro
Giustizia facciale è il titolo del romanzo di Leslie Hartley in cui sono narrate le sorti del Nuovo Stato; ma è anche il nome di una di quelle giustizie inedite che il Dittatore ha premura di applicare. Si tratta di una giustizia estetica, che riguarda la bellezza delle donne, nell’immagine del loro volto. Nel Nuovo Stato nessuna disuguaglianza è tollerata, perché potrebbe far sorgere nell’animo umano sentimenti negativi come l’invidia e dunque minare la sicurezza collettiva. Nessuno deve essere turbato dall’essere naturalmente differente dagli altri, nessuno deve essere migliore o più bello di qualcun altro, altrimenti l’altro potrebbe sentirsi una vittima: e questo è intollerabile.
Questo breve accenno alla trama di Giustizia Facciale suona forse attuale? Si dice spesso che a volte la realtà supera la fantasia. Viene da chiedersi, leggendo il libro di Hartley e scoprendone la storia, se già oggi non sia così.
Michele Silenzi, 23 luglio 2023
