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Il sacro principio della libertà

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Se il governo Draghi riuscirà a vaccinare 700mila persone al giorno da Pasqua e a costruire sul territorio le cure domiciliari, forse, come già detto in precedenza, usciremo dalla logica autoritaria dei Dpcm e ci metteremo alle spalle i disastri sanitari, sociali, istituzionali, civili del governo Conte. Son cose che, in pochi, davvero in pochi, ripetiamo da un anno. Ma non rivendico, non recrimino. Vorrei solo che ognuno fosse più serio con sé stesso e tenesse fermo il sacro principio della libertà come condizione necessaria per vivere civilmente e tutelare i bisognosi. Il resto è vaniloquio.

La “lezione di filosofia” più breve della storia. Il giudizio storico è il massimo di conoscenza a cui gli uomini possono ambire. La sua virtù consiste in questo: neutralizza l’illusione dell’esistenza di un sapere superiore, come accade con le scienze, con cui si giustifica l’abuso di potere per eliminare il male e le ingiustizie per il bene dell’umanità. Il giudizio, dunque, custodisce la libertà di tutti. A patto che ognuno accetti il rischio non eliminabile di essere libero e mortale. Ma gli uomini non sopportano il peso della libertà e, allora, fingono che il rischio sia ingiusto e il potente sapiente e vi si sottomettono non per paura bensì per inganno e risentimento contro la vita.

Oltre al Cts (comitato tecnico scientifico) si potrebbero creare anche:

Ctl (comitato tecnico linguistico);

Ctp (comitato tecnico pensante);

Ctr (comitato tecnico religioso);

Cte (comitato tecnico etico);

Cta (comitato tecnico artistico);

Cte2 (comitato tecnico erotico);

Cts2 (comitato tecnico sentimentale);

Ctg (comitato tecnico gastronomico);

e, dulcis in fundo, Ctc (comitato tecnico climatico);

Tutti inseriti nel GSP: Grande Stato Pedagogico.

Beatrice Venezi ha vinto il Festival di Sanremo con la canzone: L’intelligenza.

Solo in Italia c’è la pretesa di pensare le cose con i flatus vocis, le desinenze, il significante tralasciando la parte più importante del discorso senza la quale non c’è discorso: il verbo. Il problema di questo disgraziato paese è elementare: nessuno studia più e tutti pretendono che l’ignoranza abbia valore. Questa subcultura di massa è oggi, dalla scuola alla politica alla scienza, classe dirigente. L’Italia è finita.

Giancristiano Desiderio, 9 marzo 2021