30 – 36 – 30. Non è la combinazione di una cassaforte né il codice di sblocco dello smartphone. Molto più semplicemente sono i prezzi di vendita espressi in milioni di euro (milione più milione meno) che il Sassuolo ha ottenuto per la cessione di alcune delle proprie stelle nelle ultime sessioni di mercato.
Nell’estate 2022 Raspadori al Napoli e Scamacca al West Ham ed a gennaio 2023 Traorè al Bournemouth. Al netto di qualche milione di bonus che può “ballare” (sulla cui entità entra in gioco il raggiungimento di alcuni obiettivi negli anni a venire), quello che più ci interessa è evidenziare come in meno di un anno il Sassuolo sia riuscito a piazzare alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi sul mercato per un importo complessivo non lontano dai 100 milioni di euro.
Che il Sassuolo sia tradizionalmente una “bottega cara” è cosa ormai ampiamente nota e risaputa, tuttavia va sottolineata una volta di più la capacità della società e del suo Amministratore Delegato di saper vendere i propri giocatori e di riuscire a farlo spesso e volentieri nel momento giusto ed alle condizioni migliori possibili offerte dal mercato.
A monte di tutto questo ovviamente vi deve essere una grande attitudine nell’andare a scovare giovani talenti possibilmente pagandoli “il giusto” (cosa non banale) e mettendoli poi in condizione di mostrare il proprio potenziale e vedendone aumentare il proprio valore di mercato (cosa altrettanto non banale).
Vendere al momento giusto
Nel caso specifico del Sassuolo, a questa grande abilità, si affianca come detto una gestione strategica in fase di cessione veramente esemplare. Saper vendere è in qualche modo un’arte, saperlo fare con il timing (come lo chiamerebbero gli inglesi) giusto ed alle proprie condizioni economiche diventa un capolavoro. Questo concetto è applicabile ed estendibile un po’ a tutti i settori e più in generale laddove vi sia una necessità o esigenza di massimizzare il profitto derivante dalla cessione di un bene o di un servizio.
Paradossalmente si può indovinare un acquisto e ritrovarsi in possesso di un oggetto di grande valore ma perché quel valore emerga concretamente a beneficio del proprietario è necessario che l’oggetto in questione venga ceduto nel momento giusto ed al miglior prezzo possibile.
Per rimanere nel mondo calcistico e fare un esempio di grande attualità, l’Inter aveva in Skriniar uno dei migliori difensori europei ed un patrimonio di grande valore; alla luce del mancato rinnovo di contratto, il non essere riusciti a cederlo nel “momento giusto” ed alle “migliori condizioni offerte dal mercato” ha condannato l’Inter a perdere il calciatore a parametro zero rinunciando così ad un probabile incasso milionario (decidete voi il quanto) e perdendo anche l’opportunità di mettere a bilancio (in Conto Economico) una sontuosa plusvalenza.
Il Sassuolo, con le ultime operazioni in uscita ha confermato una volta di più una capacità innata nel saper vendere al meglio strizzando l’occhio anche a mercati esteri come quello inglese con un potenziale di spesa ampiamente superiore a quello domestico. Allo stesso tempo ci piace sottolineare come la società abbia mostrato grande flessibilità e tempi di reazione molto rapidi di fronte ad opportunità – forse impreviste – che il mercato stesso ha generato.
Se per Scamacca e Raspadori una loro cessione nella sessione estiva appariva pressoché scontata, il caso Traoré è emblematico della rapidità d’azione della società nel cogliere al volo un’occasione per certi versi imprevedibile.
Il no di Zaniolo al Bournemouth: un’opportunità
Con il mancato accordo tra Zaniolo e il Bournemouth la società inglese ha individuato nell’ivoriano classe 2000 il profilo alternativo ideale ed è stata raggiunta rapidamente l’intesa con il Sassuolo per la sua cessione ad una cifra attorno ai 30 milioni di euro. Con ogni probabilità stavolta il club emiliano non aveva pianificato la cessione del proprio calciatore a gennaio ma ha saputo cogliere l’opportunità che la dinamica di mercato le ha offerto vendendo Traorè ad un prezzo elevato con il Bournemouth che di fatto ha dirottato sull’ivoriano il budget che aveva stanziato per l’affare Zaniolo poi saltato.
Complimenti quindi al Sassuolo che merita una menzione speciale per la propria capacità di saper vendere, arte nella quale è regina incontrastata nel panorama della serie A attuale.
E sicuramente il saper vendere non è mai frutto di improvvisazione ma il risultato di una visione strategica e di lungo periodo a cui si deve affiancare una buona componente di flessibilità ideale per intercettare e cogliere prima di altri quelle opportunità improvvise ed inattese che il mercato può offrire.
Enrico Paci, 16 febbraio 2023