Quella stessa Università che, diventata poi una delle enclave del politicamente corretto, le ha vergognosamente negato la laurea ad honorem che tanto desiderava e che invece ha concesso con magnanimità a molti altri che meno la meritavano.
Quale è la morale di tutto questo? Beh, direi semplicemente un sospetto, ma grosso come un macigno, relativo all’appartenenza politica, cioè al conservatorismo, della nostra eroina. A certe femministe, dopo tutto, dell’emancipazione della donna interessa ben poco, o quanto meno essa è per loro una subordinata a un’ideologia più forte che la maschera e la orienta: il sinistrismo. Se non sei dalla parte giusta, in altre parole, il genere non conta: sei un nemico e basta, non hai scampo.
Corrado Ocone, 29 novembre 2020
