C’è un settore dell’economia italiana che sembra non conoscere la parola crisi e cresce a ritmi vertiginosi di anno in anno; i dati 2022 del Libro Blu dell’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli (ADM), rilasciati nelle scorse settimane, certificano una volta di più di più l’ottimo stato di salute del Gioco in Italia. Per poter inquadrare la portata e l’entità di tale fenomeno sono sufficienti alcuni numeri; nel 2022 la raccolta complessiva del Gioco nel Belpaese ha superato i 136 miliardi di euro, facendo segnare un ragguardevole +22,39% rispetto al 2021. Allargando l’orizzonte di osservazione agli ultimi 7 anni, la raccolta del Gioco è passata dai circa 96,2 miliardi di euro del 2016 ai circa 136,1 miliardi di euro del 2022, registrando una progressiva crescita, arrestatasi soltanto nel 2020 per effetto della pandemia. Già a partire dal 2021 la raccolta ha ripreso a correre, riportandosi su livelli superiori al pre Covid e confermando una crescita impetuosa anche nel 2022.
Questa espansione del settore implicitamente costituisce un “ottimo affare” anche per lo Stato Italiano; basti pensare che nel 2022 il gettito totale derivante dal Gioco si è attestato sui circa 11,2 miliardi di euro, mettendo a segno addirittura un incremento superiore al 30% rispetto al 2021. Interessante anche l’analisi sull’evoluzione delle modalità di gioco e sul “cambiamento” di abitudini che si è prodotto negli ultimi anni; se nel 2018 il Gioco Fisico era ampiamente prevalente rispetto al Gioco a Distanza, nel 2020, complice anche la chiusura dei punti gioco sul territorio per quasi 5 mesi causa pandemia, si è prodotto il sorpasso del Gioco a Distanza su quello Fisico. E nonostante il Gioco Fisico abbia ripreso a crescere in misura significativa grazie alla graduale riapertura dei punti di gioco, il 2022 ha confermato la prevalenza del Gioco a Distanza (circa 73,1 miliardi di euro) rispetto a quello Fisico (circa 63 miliardi di euro).
Degno di grande attenzione anche il focus sulle aperture di conti online; nel 2022, il maggior numero di aperture di nuovi conti online è stato riconducibile ad utenti appartenenti alla fascia di età 18-24 anni (circa 1,6 milioni di conti). Se si guarda invece ai conti online nel loro complesso, la fascia di età che vanta il maggior numero di conti attivi è quella tra i 25-34 anni (circa 4,9 milioni di conti). Per provare a dare una spiegazione ai principali spunti di riflessioni emersi nell’analisi del Libro Blu 2022 di ADM, abbiamo chiesto aiuto alla Dottoressa Chiara Pracucci, Psicologa e Psicoterapeuta esperta in gioco d’azzardo patologico.
Dott.ssa Pracucci, il Gioco in Italia viaggia a ritmi di crescita impressionanti. Con una classe media in via di estinzione e sempre più italiani in condizione di povertà assoluta o comunque costretti a “tirare la cinghia”, come si spiega il boom di questo settore?
Il gioco d’azzardo è un mercato basato sull’illusione della vincita facile. In tempi di crisi economica è stato sempre possibile notare un aumento del denaro “investito” in gioco d’azzardo accompagnato da una contrazione dei consumi. L’azzardo è considerato un bene di dissipazione in quanto all’uscita di denaro non corrisponde l’acquisto di un bene o di un servizio. Ciò che si può “leggere” nei dati ufficiali a nostra disposizione è che gli italiani continuano a puntare sempre più soldi nel gioco d’azzardo, nonostante la disponibilità economica sia diminuita. Uno degli elementi che accompagna questa “abitudine” è la perdita di speranza. Quando il lavoro, lo studio, il risparmio e i sacrifici non sembrano più sufficienti per costruire su basi solide il proprio futuro, quando si vive in un costante clima di incertezza personale, familiare e sociale è possibile immaginare il gioco come tentativo disperato di trovare una “soluzione” a tutte queste criticità. Se poi consideriamo tutti gli aspetti psicologici che sono legati ad un momento di crisi economica, per molte persone giocare d’azzardo può diventare un modo per scaricare rabbia, paura e frustrazione.
I dati ci dicono che, anche per effetto della pandemia, gli italiani oggi prediligono il Gioco a Distanza rispetto a quello Fisico. Il “sorpasso” avvenuto negli ultimi anni indica un cambiamento strutturale? Ci sono dinamiche specifiche sottostanti il Gioco nei due canali?
Il gioco on-line ha caratteristiche specifiche: si può giocare h24, non si toccano mai i soldi e non si è mai sotto lo sguardo dell’altro. In questa tipologia di gioco non esistono limitazioni né di spazio né di tempo. Questi elementi fanno sì che non si interrompa mai il flow del giocatore, quel flusso che accompagna il giocatore mentre si trova a consumare il proprio gioco. È una caratteristica che ne aumenta sia l’accessibilità che la pericolosità. Sono giochi attraenti che inducono ad uno stato di alienazione dalla realtà che non viene nemmeno interrotto dallo sguardo di qualcuno, si è soli, lontanissimi e rapiti da quella esperienza. Non toccare mai i soldi fa perdere ancora di più la percezione del denaro giocato e di conseguenza perso.
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Il numero di conti online cresce a ritmo sostenuto, in particolare tra i giovani; al di là di una loro fisiologica preferenza per tutto ciò che è digitale, perché così tanti giovani si avvicinano al gioco? Iniziare a giocare “troppo presto”, può avere ripercussioni sul percorso di crescita e maturazione dei giovani? C’è un maggiore rischio che questa “passione” per il gioco possa trasformarsi in una forma di patologia e dipendenza dal gioco stesso?
Il gioco on-line è particolarmente attraente per gli under 25 perché è accessibile, parla un linguaggio digitale ed è considerato “virtuale” come tante delle realtà ricercate in questa fascia di età. È un’attività a portata di mano, e in linea generale socialmente accettata, spesso anche dalla famiglia e dal gruppo dei pari (es. com-pagni di scuola o amici). L’azzardo viene percepito come un modo facile per guadagnare molti soldi in alter-nativa al lavoro (es. professional poker player). Un incontro precoce con queste tipologie di gioco (si punta denaro e l’abilità non conta) può avere conseguenze sia sul piano educativo – legate all’idea di accumulare denaro senza nessun impegno – sia sul piano dello sviluppo cognitivo. Le ricerche ci spiegano come giocare d’azzardo possa modificare l’area dei circuiti neuronali, soprattutto se l’esposizione avviene prima dei 25 anni. Si attiva il sistema della ricompensa, della gratificazione e degli stati motivazionali. Sono coinvolte le aree del piacere che non sempre sono sotto il controllo della coscienza. Se al comportamento di gioco corrisponde una risposta legata al piacere, all’adrenalina e alla ricerca di nuove emozioni, la probabilità che quella ricerca diventi sempre più costante e intensa, aumenta.
Enrico Paci, 10 febbraio 2024
* Articolo realizzato con il supporto della Dott.ssa Chiara Pracucci, Psicologa e Psicoterapeuta esperta in gioco d’azzardo patologico.