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SEDUTE SATIRICHE
A me questo software sembra più un escamotage per scrivere un po’ quello che si vuole evitando eventuali problemi legali e/o censure varie.
Della serie l’ha scritto la macchina, mica io…
Poi tutto può essere, conosco persone che vedono la realtà solo attraverso un dispositivo, conversano con un cilindro di metallo dal nome di donna, non mi stupisce più niente.
Forse nell’embrionale metaverso di meta la fusione nucleare è già realtà e c’è energia in abbondanza per tutti, sarà mica il caso di farsi digitalizzare, abbandonare il corpo materiale a favore di una nuova vita nell’isola che non c’è?
Un compitino diligente. Ma il giornalismo non è solo cronaca e citazioni. E’ cuore, ironia, sarcasmo, figure retoriche. Questa esibizione tecnoletteraria è l’ennesimo, non necessario, né richiesto spot per vellicare il transumanesimo degli Schwab, Harari, Gates&Co.
l’annulation du cerveau me terrifie et tout ce qui est horrible.
Sicuramente da questo coso potrebbe prendere lezioni di grammatica il noto redattore analfabeta (e per averlo scritto, documentandolo con l’incredibile serie di strafalcioni scritti in un solo articolo, due commenti che mezz’ora dopo averli scritti erano ancora presenti, due ore dopo erano spariti: forza Porro, adesso elimina anche questo per cancellare le prove del misfatto!), ma qualche lezioncina potrebbe prenderla anche l’autore di questo articolo che scrive “un software in grado di simulare conversazioni umane con cui tutti noi (…) siamo entrati in contatto quando sui siti di e-commerce.”: quando sui siti di e-commerce cosa?
Mi son ricordato che in questo affare della AI manca un elemento. Bisognerebbe creare una AI che legga tutti sti articoli artificialmente fatti, e lasciare noi a riempire il tempo in miglior modo.
Gli articoli dal nulla, il pregiudizio, il ripetere a pappagallo, sono il presente del “giornalismo”.