1) Il software dell’Alto Adige
Quella che stiamo per raccontarvi è una storia pazzesca. Avviene nel «civilissimo» Alto Adige, nella provincia autonoma di Bolzano. Anche loro hanno le municipalizzate che si occupano di energia, calore e gas. Quella controllata, al cento per cento, da province e comuni altoatesini si chiama Alperia. Ha poco più di 300mila clienti, è proprietaria di dighe, centrali elettriche e di teleriscaldamento. E anche di un «rivoluzionario» software comprato nel 2019 dalla multinazionale Accenture per un costo finale pari ad una sessantina di milioni di euro.
Avete letto bene. Non pensiate all’intelligenza artificiale o al machine learning; si tratta più banalmente di un applicativo che, per quanto complicato, deve fare bollette, rendicontazioni, consumi e rapporti con i clienti. Peraltro, proprio a causa dei suoi buchi, è stato di fatto sostituito quest’anno con un software che si è aggiudicato la gara per 800mila euro. Quarta Repubblica ha provato a chiedere spiegazioni al presidente della provincia Kompatscher, che invece di indignarsi per questo spreco se l’è presa con il giornalista; la trasmissione ha provato anche con Accenture e Alperia: zero risposte. Eppure si tratta di una cifra favolosa anche per la ricca provincia autonoma. Quando il bando fu fatto nel 2019, Accenture se lo aggiudicò per sette milioni, ma nel giro di tre anni sono lievitati a 60: causa interventi successivi ottenuti con affidamenti diretti. Con una combinazione piuttosto singolare. Il responsabile della divisione digitale di Alperia all’epoca era Luca Ceriani (uscito nell’ottobre del 2023) con un passato lavorativo anche in Accenture.
Riepiloghiamo. Nel 2019 la municipalizzata in cui si trova Ceriani alla divisione digitale fa una gara vinta dal suo ex datore di lavoro Accenture per sette milioni. Nel giro di tre anni, il costo sale a sessanta milioni. Arrivano i nuovi vertici di Alperia e fanno una nuova gara per cambiare software (evidentemente il precedente nonostante il costo non funzionava bene) e individuano un applicativo che costa 800mila euro. Ceriani non è più in azienda, il direttore generale dell’epoca Johann Wohlfarter è andato in pensione e l’azionista di Alperia, il presidente della provincia di Bolzano, si secca se gli si pongono domande.
2) Un volo per New York
Ita e Lufthansa sono in attesa delle decisioni europee. L’acquisto del 41 per cento da parte dei tedeschi sembra cosa fatta. Si dovrà solo stabilire, in termini euroburocratici, se arriva la fase uno (approvazione in poche settimane) o fase due (mesi per ottenere il via libera). Intanto Ita si porta avanti e cancella dall’anno prossimo il volo da Milano Malpensa per New York. Un pezzo di milanesi grida allo scandalo: ecco il primo segnale della fuga dall’Italia della nuova compagnia germanizzata. Ci può anche stare. Ma a patto che i critici sappiano un paio di cosette. Il mercato non ne voleva sapere di usare quel volo. Al A330, modello vecchio, con venti posti in Magnifica, è preferito di gran lunga il 777 della Emirates. Certo se avessero voluto salvare la rotta, in una tratta così competitiva, avrebbero dovuto cambiare aereo. Oltre ad Emirates, inoltre, ci sono molte altre compagnie che trattano il point to point Milano-New York. Il presidente Antonino Turicchi ha fatto bene i conti: quella tratta, tedeschi o non tedeschi, era in rosso per milioni di euro l’anno. E anche per il 2023 Ita chiuderà in perdita per varie decine di milioni. Non si può pretendere di avere la tratta piena e i conti sobri. Il numero uno del gruppo sforbicia dove può, comprese figure che si sono rivelate poco utili e costose al marketing.
2) Unipol in barca
È il numero uno di Unipol, ma anche un numero uno in assoluto. Chi si può permettere, da una posizione manageriale così apicale, tanti giorni di vacanza come sta facendo Carlo Cimbri? Il boss delle assicurazioni si è messo al vento. Quello degli alisei, che spirano tra fine ottobre e novembre. E ha deciso di farsi la traversata atlantica con un paio di amici fidati e un catamarano: non proprio in solitaria, ma quasi. La veleggiata durerà un paio di settimane. Agli amici che gli chiedevano conto della sua assenza ha risposto: «Se questi giorni per te non decidi di prenderli contro tutto e tutti, non lo farai mai». Ha un telefono satellitare per le comunicazioni importanti. Sarà sicuramente quello di StarLink la società di ElonMusk, di cui Unipol è socia attraverso twitter.
4) Cdp in vetrina
Mai stata così attiva Cassa depositi e prestiti. Non tanto e non solo nel suo business, ma anche nella comunicazione. Nelle settimane scorse ha piazzato con grande successo un’obbligazione al pubblico dei risparmiatori. Il rendimento è migliore rispetto a quello dei Btp di pari durata, tanto che ha dovuto prima rialzare l’offerta e poi andare al riparto. È stata l’occasione per inondare i media di pubblicità. E nei prossimi giorni tutti in coda a Palazzo Mezzanotte per un incontro che stanno organizzando nella sede della Borsa italiana. Solo un maligno può mettere in relazione questo improvviso attivismo della Cassa, con la riconferma del suo amministratore delegato Dario Scannapieco del quale si discute in queste settimane.