Una guerra di trincea, di logoramento, sempre più lontana dal concludersi con una soluzione diplomatica. È questa, secondo un sondaggio di Porta a Porta, l’idea che gli italiani si sarebbero fatti alla vigilia del primo anno di guerra in Ucraina. Dall’inizio del conflitto, avvenuto con l’invasione di Putin il 24 febbraio 2022, la sfiducia verso il governo Zelensky e la politica anti-russa, intrapresa dall’Italia e dalla Nato, è cresciuta sempre di più, fino ad arrivare alle percentuali stellari di oggi.
Infatti, come riportato anche da Alessandra Ghisleri, sulle colonne de La Stampa, “gli italiani in maggioranza sentono il conflitto russo-ucraino lontano (78,2%) con una percentuale superiore a quella di metà dicembre”. E sembra che siano solo i giovani a differenziarsi dalla massa: “Il 15,8% delle persone tra i 18 ed i 25 anni sente vicine le ostilità della guerra, rispetto all’8,2% del dato nazionale, mentre il 51,2% le sente prossime e ben il 33% non ha saputo offrire una valutazione”.
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Percentuali di complessivo scetticismo che, però, si ripropongono anche sulla spinosa questione dell’invio di armi in Ucraina. Il 52% degli italiani, infatti, sarebbe contrario a nuovi pacchetti militari in sostegno di Kiev. Una percentuale così ampia che, come abbiamo visto in queste ultime ore, ha interessato anche le stanze dei vertici di Berlino, dopo che le forti tensioni nel governo di Scholz sull’invio dei tank Leopard sono state smussate dal via libera americano ai carri armati Abrams in Ucraina.
E anzi, il sondaggio evidenzia come sia solo il 33,9% degli intervistati a ritenere doveroso il sostegno all’Ucraina con l’invio dei Panzer – Leopard tedeschi. Al contrario, “ben il 58% non legge positivamente questa scelta. Principalmente perché teme l’inasprirsi della guerra, con la possibilità che la Nato sia costretta ad entrare come parte attiva nel conflitto”.
Tra i partiti maggiormente “interventisti”, invece, al primo posto spicca Azione-Italia Viva, con il 91% degli intervistati favorevole all’invio di armi; al secondo e terzo troviamo Pd e Forza Italia, rispettivamente con il 68 e 56%. A ciò, “il possibile sfondamento della guerra da fatto locale a fatto europeo spinge il 38,2% dei cittadini ad augurarsi un negoziato di cessate il fuoco con i russi, alle spalle degli ucraini per imporlo agli aggrediti”. E ancora: “Il 25,6% è convinto che riducendo il sostegno militare a Kiev si potrebbe riuscire a convincere Zelensky dell’impossibilità di vincere, e quindi giungere ad una sorta di negoziato”. Infine, “l’8,4% auspica un impegno diretto di tutti gli alleati per salvare l’Ucraina, andando direttamente al confronto militare con la Russia”.
Matteo Milanesi, 28 gennaio 2023